Dopo il decesso avvenuto al Loreto Mare, il Gimbe si è espresso in merito all’importanza di avere delle linee guida per i casi di politraumi

Dopo la morte di Antonio Scafuri, deceduto all’Ospedale Loreto Mare dopo ore di attesa, il Gimbe si è espresso sulla necessità di avere delle linee guida condivise per i casi di politraumi.
“L’assistenza ottimale per i pazienti politraumatizzati – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – richiede innanzitutto una organizzazione in rete di strutture ospedaliere e territoriali con vari livelli di responsabilità: trauma center, dipartimenti di emergenza base, di I e di II livello, unità operative trauma, oltre alla rete del 118″.
Cartabellotta, tornando sul caso di Antonio Scafuri, ha ribadito l’importanza di osservare le procedure in caso di politraumi.
“Se da un lato è noto che le gravi lesioni riportate dai pazienti traumatizzati si associano a una elevata probabilità di morte e disabilità, dall’altro è inaccettabile che nel nostro Paese un ragazzo di 23 anni muoia per l’inosservanza delle procedure cliniche e organizzative”.

Per il presidente del Gimbe, il rapporto preliminare della task force mandata dal Ministero desta preoccupazione.

“Senza entrare nel merito del percorso assistenziale erogato e oggetto dell’indagine giudiziaria – prosegue – il rapporto è al tempo stesso impietoso e agghiacciante”, ha dichiarato Cartabellotta.
Gli ispettori hanno percepito ‘un clima sovente di tipo conflittuale e tendente a volte a una marcata deresponsabilizzazione'”.
Non solo. Sono state anche rilevate “‘problematiche di natura organizzativa’ e il  ‘ricorso a prassi non codificate e non supportate da indicazioni provenienti da linee guida regionali o nazionali'”.
Da qui la necessità, in caso di politraumi, che ognuno dei nodi della rete disponga degli adeguati requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi e professionali.
Infine, è cruciale l’utilizzo di percorsi assistenziali basati su linee guida di buona qualità.
In merito alla riorganizzazione degli ospedali, Cartabellotta ha fatto notare come le leggi non manchino.
“Il Dm 70/2015 sulla riorganizzazione degli ospedali da oltre 2 anni ha fornito alle Regioni le indicazioni per organizzare ben 10 reti per patologia”

Ma la task force inviata dal Ministero ha rilevato come manchi l’atto di programmazione delle nuove reti ospedaliere.

Quest’ultimo, dovrà quanto prima essere reso conforme agli standard nazionali.
Il numero uno del Gimbe ha poi parlato della profonda discrepanza esistente tra regione e regione.
Una situazione che compromette l’efficacia e la sicurezza dei percorsi di cura, in particolare nel caso dei politraumi, dove ogni minuto è prezioso per la vita del paziente.
“In tal senso – ha ammonito – la situazione rilevata all’ospedale Loreto Mare non rappresenta certo un caso isolato”.
Per questa ragione, la Fondazione Gimbe ha reso disponibile la versione italiana delle linee guida del National Institute for Health and Care Excellence (Nice).
Queste offrono delle raccomandazioni cliniche per la valutazione iniziale del paziente traumatizzato in ospedale, specie per quanto concerne i politraumi.
Secondo il Gimbe, le raccomandazioni del Nice evidenziano tre aspetti cruciali nella gestione del paziente politraumatizzato.
Il primo è la necessità di protocolli per l’emorragia maggiore che rappresenta la principale causa di mortalità.
Il secondo, l’importanza di garantire uniformità dell’assistenza per tutti i pazienti e tra tutti gli operatori.
Infine, il ruolo dei servizi di radiologia come parte integrante del controllo delle emorragie di alcune lesioni, come il trauma pelvico.
“L’ennesima tragedia sul campo – ha concluso Cartabellotta – conferma che il rinnovato interesse per le linee guida non può opportunisticamente essere ricondotto solo a mere esigenze di tutela medico-legale, ma deve innanzitutto rappresentare la base scientifica per applicare politiche sanitarie condivise tra politica, management, professionisti sanitari e cittadini/pazienti”.
Le linee guida per la valutazione e il trattamento iniziale dei pazienti con trauma maggiore sono disponibili su www.evidence.it/trauma.
 
  
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