Novità sul fronte delle polizze auto, in arrivo un aumento consistente dei prelievi sui premi assicurativi pagati dagli italiani 

È in arrivo un aumento sulle polizze auto previsto a partire dal prossimo gennaio. La motivazione? I contributi continuano a scendere, mentre gli incidenti sono in costante aumento. Inoltre, il fondo per le vittime della strada è in rosso. Le perdite previste per il 2018, infatti, sono calcolate nell’ordine dei165 milioni di euro e, se si procede così, si stima che, nel giro di un paio d’anni, il patrimonio sarà azzerato.
È in questo quadro poco incoraggiante che si inserisce la situazione del Fondo nazionale per le vittime della strada, nato nel 1969 per tutelare le persone coinvolte in incidenti con veicoli non assicurati. Ecco quindi da dove è sorta l’idea di aumentare i prelievi sulle polizze auto, un progetto che ha scatenato le ire delle associazioni dei consumatori e tante polemiche.
È importante sottolineare come, i prelievi sui premi assicurativi pagati dagli italiani, siano a conti fatti la principale fonte di finanziamento del Fondo, che ogni anno risarcisce danni tra i 300 e 400 milioni di euro. Attualmente l’aliquota è il 2,5%, ma potrebbe toccare il 4%.
Ma il presidente nazionale di Assoutenti, Furio Truzzi, non ci sta. “Ci opporremo in tutti i modi – ribatte – non è pensabile scaricare su tutti gli assicurati le tante inefficienze gestionali».
Ma i dati diffusi nell’incontro tra i vertici Consap, le sigle dei consumatori e la Concessionaria assicurativa dello Stato (da cui dipende anche il Fondo) fotografano una realtà piena di situazioni al limite.
I contributi sono diminuiti di almento un 20% tra il 2012 e il 2015, principalmente grazie alla concorrenza tra assicurazioni e alla diminuzione media dei premi, ma le situazioni su cui intervenire in ambito di polizze auto sono molte. C’è infatti la questione relativa alle compagnie assicurative private cui vengono affidati, dal Fondo, regioni intere tramite delle gare. “Colpisce – ha dichiarato Truzzi – che il tasso di efficienza delle compagnie sia nettamente più basso, quando prestano la propria opera per il Fondo”
Commissioni elevate, ritardi e contenziosi sono molto frequenti, con il risultato che oltre alle commissioni, spesso toccano anche le spese legali.
Esistono poi delle anomalie a livello regionale. La quota di incidenti assorbiti dal Fondo, ad esempio, è più alta di quella di mercato in Sicilia, Calabria e Puglia. All’estremo opposto spiccano la Lombardia, il Lazio e il Piemonte.
La situazione più emblematica, però, è rappresentata dalla Campania, regione che, da sola, pesa per il 41% sul monte indennizzi (dato 2015). Se si considerano gli ultimi 10 anni, infatti, esiste una sproporzione gigantesca tra il mercato assicurativo ordinario della Campania e quello che invece passa attraverso il Fondo. Ecco quindi che, gli incidenti che finiscono nel circuito assicurativo normale denunciati nella regione Campania rappresentano una quota verosimile del totale italiano (tra il 6,5 e il 9,8%). Ma quando si tratta di incidenti denunciati al Fondo, quelli della Campania, da sola, sfiorano ormai da anni il 50% del totale italiano. Infine, va rilevata anche la percentuale di incidenti gestiti dal Fondo a rischio frode: e in Campania, stima Consap, sfiora il 70%.
Una situazione molto grave che spiegherebbe il perché dei conti in rosso del Fondo.
“Questo colabrodo – conclude Truzzi – non può essere fatto pagare agli assicurati. Si aumentino i controlli, si portino via le targhe a chi fa finta di lasciare l’auto in garage e poi circola».
Intanto, il 6 luglio prossimo i consumatori si riuniranno per studiare delle soluzioni per scongiurare gli aumenti sulle polizze auto.
 
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