I pediatri invitano a non usare la campagna elettorale per mettere in discussione scelte di prevenzione vaccinale scientificamente validate

“I vaccini non possono e non devono essere messi al centro del dibattito elettorale”. Lo sostiene la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), sottolineando la sorpresa per alcune proposte che vorrebbero l’abolizione della recente legge sull’obbligo di prevenzione vaccinale.

Per il Presidente dell’Associazione, Giampietro Chiamenti, in questo modo vengono “messe in discussione scelte di prevenzione scientificamente validate” . Ciò determina un effetto negativo sul recupero del calo delle coperture vaccinali degli ultimi anni.

Prima di addentrarsi in una materia così delicata e importante per la salute pubblica, ammonisce Chiamenti, “va dimostrata l’inutilità o la pericolosità delle vaccinazioni”. Altrimenti si contribuisce alla diffusione di dubbi e timori ingiustificati.

A dicembre la rivista scientifica internazionale, Vaccine, ha pubblicato una ricerca condotta da ISS, Ministero della Salute, alcune Agenzie regionali sanità pubblica e Università italiane. Il tema dell’indagine è stato il “Parental vaccine hesitancy in Italy”.

Lo studio ha evidenziato l’importante ruolo del pediatra di libera scelta come fonte principale di informazione sulle problematiche vaccinali.

Dall’analisi dei questionari raccolti risulta che il pediatra di famiglia sia la fonte di informazione più affidabile per i genitori pro vaccini (88%). Ma anche per quelli esitanti (71%) e per il 47 % dei no vax. “I dati non sorprendono – afferma il Presidente Fimp – perché l’azione di supporto dei pediatri di famiglia alle vaccinazioni è un compito consolidato della nostra assistenza.”

Inoltre in diverse realtà il pediatra si affianca al servizio vaccinale pubblico anche nell’esecuzione del programma vaccinale. Ciò avviene soprattutto dopo l’approvazione della legge sulle vaccinazioni obbligatorie, per garantire una migliore risposta organizzativa alle nuove esigenze.

Questi presidi sanitari, per la Fimp, hanno permesso la sconfitta definitiva del vaiolo e stanno riducendo in modo progressivo e costante altre patologie infettive infantili. Risultati che sarebbero però messi a rischio dalla disaffezione di cittadini malinformati e non più abituati a malattie scomparse proprio per effetto della loro prevenzione.

 

 

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