Un’indagine della Fimmg evidenzia la preferenza da parte dei medici di medicina generale a ricevere un’informazione scientifica tradizionale mediante incontri personali con gli informatori

Rimane basata su un rapporto fiduciario la relazione tra medici di medicina generale e informatori scientifici del farmaco (Isf), nonostante i notevoli mutamenti di questi anni che hanno riguardato le nuove tecnologie e le modalità informative.

E’ la conclusione di un’indagine condotta dal Centro Studi della Fimmg, su un campione di 512 mmg, da cui emerge quanto rimanga fortemente consolidata tra questi l’abitudine di ricevere nel proprio studio gli Isf (solo un 5% dei medici riferisce di non riceverli), per accesso libero o per appuntamento. Oltre l’80% dei professionisti si dice favorevole a un’informazione scientifica tradizionale con visita in studio  e alla frequenza di congressi e di convegni.

Gli incontri per appuntamento sembrano essere preferiti al Nord (il 59% rispetto al 43% del Sud) e soprattutto dai mmg che lavorano in gruppo (il 65% vs 36% del medico singolo). Quest’ultimo dato è probabilmente relativo alla migliore capacità organizzativa del gruppo, spesso dotato anche di personale di studio.

Il numero degli accessi settimanali appare ancora consistente, con un dato medio di 6,5 accessi settimanali per medico. Sembrerebbero essere numericamente maggiori al Sud (8,64 vs i 5,22 accessi settimanali al Nord) e dai medici che lavorano in gruppo (6,91 vs 5,96).

“Viene soprattutto segnalata l’esigenza di avere, da parte dell’Isf, informazioni utili per l’attività professionale – spiega Paolo Misericordia, responsabile del Centro studi della FIMMG – anche il rapporto basato sulla fiducia e sulle buone relazioni personali costituisce aspetto gradito al medico, maggiormente rispetto ad altre caratteristiche come la formazione professionale dell’Isf o l’azienda che l’Isf rappresenta”.

Il 58% del campione riferisce che ha ricevuto “qualche volta” (il 16% “spesso”) l’invito a partecipare a un’informazione sul farmaco per via telefonica ma il giudizio che ne viene dato è  negativo: la maggioranza dei medici pensa che non sia proficua dal punto di vista informativo, né che faccia risparmiare tempo.

Un buon livello di accettazione, invece, sembrerebbero avere l’accesso a portali e servizi informativi offerti dalle aziende e le newsletter dedicate all’informazione medico-scientifica (giudizi positivi per oltre il 60% del campione). Un’equa suddivisione tra pareri favorevoli e sfavorevoli sembra emergere rispetto ad un’informazione sul farmaco  che utilizzi i seminari via web, e un parere nettamente negativo se tali informazioni dovessero essere veicolate dai Social Network; questo nonostante il 42% del campione riveli di avere un profilo attivato sui social (77% FB, 6% Twitter, 6% Google plus).

“Il quadro che ne risulta è quello di un mmg orientato a non rinunciare a modalità gradite e consolidate per ricevere l’informazione sul farmaco – aggiunge Misericordia – la visita dell’Isf in studio appare ancora bene accettata e sostanzialmente preferita. Il medico sembra disponibile a ricevere online  l’informazione sul farmaco, ma più restio a utilizzare per questo le modalità più avanzate dell’Ict, come quelle dei social network, pur se disponibili oramai a larghe fette della professione”.

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