Pubblicati dal Mef i dati relativi agli studi di settore 2016 che prendono in considerazione il periodo di imposta 2015

Il Dipartimento delle finanze ha diffuso i dati sugli studi di settori 2016, relativi al periodo d’imposta 2015. Lo strumento è destinato a scomparire essere sostituito dagli ‘indici sintetici di affidabilità’ fiscale che dovrebbero favorire, secondo il Governo, una maggiore rispetto degli obblighi fiscali.
In cima alla classifica delle attività professionali, restano saldamente i notai, con un reddito medio di 244mila euro e, si pure a distanza notevole, i farmacisti con 116mila. I medici si collocano in quarta posizione con un reddito medio poco inferiore ai 65mila euro – in aumento di 1.190 euro rispetto ai redditi del 2014 (che erano pari a 63.710 euro). I dentisti, invece, superano di poco la soglia dei 50mila euro (50.400) con un aumento di 1.320 euro rispetto ai dati 2014, che si erano attestati in media a 49.080 euro.
L’applicazione degli Studi di Settore nel 2015 ha riguardato 3,4 milioni di soggetti (63,9% persone fisiche) in calo (-5,8%) rispetto all’anno precedente a causa principalmente dell’introduzione del nuovo regime forfettario, di cui alla Legge 190/2014 che non prevede l’applicazione degli studi di settore per i soggetti che hanno aderito a tale regime semplificato.
I ricavi/compensi totali dei contribuenti sottoposti agli studi di settore, riferiti all’anno di imposta 2015, sono risultati pari a 718 miliardi di euro, con un lieve aumento rispetto al 2014 (+0,6%) e andamenti lievemente differenziati tra i settori: quello dei servizi mostra l’incremento maggiore (+1,3%), seguito dal settore delle attività professionali (+0,7%) mentre i settori del commercio e del manifatturiero mostrano aumenti contenuti (+0,1%).
Il reddito totale dichiarato è pari a 107 miliardi di euro e mostra un andamento positivo rispetto al 2014 (+5,3%); il reddito medio dichiarato risulta pari a 28.600 euro per le persone fisiche (+10,3%), a 40.340 euro per le società di persone (+9,1%) e a 31.980 euro per le società di capitali ed enti (+19,6%). Il reddito medio dichiarato più elevato si registra nel settore delle attività professionali (44.310 euro, +6,5% rispetto al 2014), seguito dal settore delle attività manifatturiere (37.440).
 

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