Per il presidente dell’Istituto superiore di sanità la bocciatura della riforma lascia aperto il problema della disomogeneità di accesso alle cure

“Va preso atto del risultato e rispettata la scelta popolare; il voto del referendum costituzionale, così come per Brexit e l’elezione di Trump, certamente avrà le sue ricadute anche sulla sanità e l’accesso dei cittadini alle cure”. Sono le parole del presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi, espresse nel corso di un convegno al Senato, a commento del risultato del referendum costituzionale del 4 dicembre che ha visto il fronte del no prevalere nettamente con quasi il 60% dei consensi tra i votanti.

Con la vittoria del No nulla cambia quanto alle competenze di Stato e Regioni, ha evidenziato Ricciardi, sottolineando come il Paese rimarrà con ventuno servizi sanitari diversi e altrettanti sistemi di accesso alle cure.  In riferimento alla modifica dell’articolo 117 del titolo V, che prevedeva una diversa divisione di competenze tra Amministrazione centrale e Enti regionali per alcune materie, Ricciardi ha ribadito che di fatto non cambierà nulla rispetto ai quindici anni precedenti: “Avremmo preferito una Costituzione che avesse potuto segnare la supremazia dello Stato, come prevedeva la riforma. Il nostro è un paese con popolazione anziana, alta comorbidità, problemi finanziari e enorme disomogeneità di accesso alle cure”.

Il vertice dell’Iss ha ricordato come le recenti consultazioni elettorali internazionali abbiano avuto effetti destabilizzanti per la sanità. “Ad esempio in Gran Bretagna – ha affermato Ricciardi – dove si era promesso maggiore investimento sul servizio sanitario dopo l’uscita dall’Europa, salvo poi ripensarci il giorno dopo. O in America, dove è stato eletto uno dei candidati che hanno più osteggiato la legge sulla sanità di Obama. Da noi fortunatamente c’è una volontà forte di tutte le forze politiche a mantenere un servizio sanitario pubblico”.

Ricciardi evidenzia tuttavia come l’Istituto Superiore di Sanità continuerà a dare il suo supporto e a mettercela tutta per continuare a essere un punto di riferimento solido dal punto di vista tecnico scientifico. “Però è chiaro – ha concluso il Presidente – che si apre un punto interrogativo su come queste sfide potranno esser combattute e vinte”.

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