Ripartite 111,2 miliardi di risorse. Bonaccini (Presidente Conferenza Regioni): contributo importante alle successive azioni del Ministero
Ripartite tra le Regioni 111,2 miliardi di risorse destinate al Servizio Sanitario Nazionale. Lo ha annunciato ieri il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini (nella foto). “Per il terzo anno consecutivo – ha evidenziato – formalizziamo con un accordo unanime la nostra proposta al Ministero della Salute all’inizio dell’anno. Questo significa che diamo un contributo importante alle successive azioni del Ministero e consentiamo alle Regioni di avviare una programmazione in tempi certi. E’ un fatto molto positivo visto che riguarda un settore fondamentale, come è quello sanitario, dei servizi pubblici”.
Anche Antonio Saitta, Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha sottolineato “la concordia e la compattezza delle istituzioni regionali”. L’Assessore regionale del Piemonte ha quindi fornito alcune specifiche tecniche utili sul riparto del fondo sanitario.
Saitta, in particolare, ha spiegato che i valore delle Province autonome di Trento e Bolzano e delle Regioni a statuto speciale Sardegna, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia hanno un carattere figurativo. Queste Regioni, infatti, provvedono autonomamente all’integrale finanziamento del Servizio sanitario nei rispettivi territori e secondo quanto previsto dai propri statuti.
Inoltre, nel fabbisogno standard sono state considerate tutte le risorse comprese quelle relative alla quota premiale, pari allo 0,25% del Fondo. Si tratta di circa 286 milioni di euro.
Nel riparto, quindi, si è tenuto conto di meccanismi premiali e di riequilibrio che determinano il fabbisogno standard. “Ora le Regioni – ha continuato l’Assessore –si aspettano che il Ministero proceda celermente perché si arrivi nel più breve tempo possibile al riparto”.
C’è poi la necessità di recepire in un prossimo provvedimento una proposta emendativa relativa alle risorse per la quota premiale. Occorre, infatti, prevedere, secondo Saitta, che tale quota tenga conto dei criteri di riequilibrio proposti dalla Conferenza delle Regioni. “E’ infine necessario –ha concluso – modificare il decreto sulle Regioni benchmark, prevedendo che tutte le Regioni elegibili siano considerate come ‘Regioni di riferimento’”.
Riparto sanità 2019
PIEMONTE – 8.199.389.129
VALLE D’AOSTA – 233.489.531
LOMBARDIA- 18.405.555.557
BOLZANO – 944.819.487
TRENTO – 983.292.573
VENETO – 9.019.816.105
FRIULI – 2.287.867.446
LIGURIA – 3.078.088.485
EMILIA ROMAGNA – 8.259.653.603
TOSCANA – 6.997.515.170
UMBRIA – 1.658.798.201
MARCHE – 2.853.649.804
LAZIO – 10.747.015.715
ABRUZZO – 2.433.217.003
MOLISE – 579.437.434
CAMPANIA – 10.448.921.447
PUGLIA – 7.362.600.967
BASILICATA – 1.060.623.383
CALABRIA – 3.564.285.340
SICILIA – 9.080.186.397
SARDEGNA – 3.047.777.222
TOTALE – 111.246.000.000
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