È stata costretta a partorire fuori dal pronto soccorso la donna di 26 anni respinta dal reparto di ostetricia in chiusura

Una donna alla 34esima settimana di gravidanza si è presentata questa mattina con le doglie all’ospedale ‘Francesco Ferrari’ di Casarano (Lecce), ma è stata respinta dal reparto di ostetricia in chiusura.
Ha dell’incredibile l’episodio che ha avuto luogo in provincia di Lecce.
Soprattutto se si considera che il medico che ha mandato via la partoriente non si era accorto dell’imminenza del parto.
La giovane respinta dal reparto di ostetricia in chiusura è stata invitata ad andarsene perché non ritenuta un caso urgente.

Era già noto da tempo che il reparto avrebbe chiuso, dopo numerosi rinvii, il 3 ottobre prossimo, e pertanto era stato deciso blocco dei ricoveri imposto dal piano di riordino sanitario.

La dismissione del reparto di ostetricia e ginecologia di Casarano doveva avvenire, inizialmente, entro il primo settembre.
Ciò aveva sollevato una serie di proteste trasversali, provenienti sia dalle istituzioni locali che dai sindacati.
Quest’ultimi avevano chiesto una sospensione del provvedimento in attesa della discussione del ricorso al Tar, fatto dal Comune.
In questa situazione precaria, ha avuto luogo l’assurda vicenda della partoriente 26enne.
La donna, respinta dal reparto di ostetricia in chiusura, non ce l’ha fatta però a trattenere il parto.
La sua bimba è nata davanti all’uscita del nosocomio salentino.
La dottoressa del punto nascita di Casarano, senza diagnosticare che il parto era imminente, avrebbe spiegato alla donna che non poteva procedere con i ricoveri se non per le emergenze.
Il tutto dovuto appunto alla chiusura del reparto prevista per domani, con l’accorpamento all’ospedale di Gallipoli.
La partoriente è stata quindi invitata ad andare a ricoverarsi a Tricase.
A quel punto, la 26enne, in preda a forti dolori e accompagnata dal marito, si è avviata verso l’uscita.
Giunta però al primo piano, in prossimità del pronto soccorso, si è accorta che il neonato era praticamente già espulso.
In quel momento è stata soccorsa da un vigilante in servizio al pronto soccorso, e trasportata immediatamente in reparto dove ha ricevuto assistenza.
Madre e bambina stanno bene.
 
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