I dati relativi ai rischi da Responsabilità civile sanitaria mostrano un incremento del ricorso all’autoritenzione da parte delle strutture pubbliche

L’IVASS – Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni – ha pubblicato per la prima volta sul proprio sito un bollettino statistico sul fenomeno delle Responsabilità civile sanitaria.
Si tratta di dati di grande interesse per l’importanza della spesa per la salute in Italia (8,9% sul PIL nel 2016). Ma anche – si legge nella premessa del documento – perché la protezione contro tale rischio contribuisce indirettamente alla sicurezza delle cure e dei trattamenti sanitari.
I principali risultati emersi evidenziano come i premi raccolti nel 2016 dalle imprese assicurative ammontino a 592 milioni di euro, sostanzialmente stabili rispetto al 2015.
Diminuisce rispetto al precedente anno il numero di strutture assicurate. Si tratta di circa 5000 unità, di cui poco più di 700 pubbliche.
La raccolta di premi assicurativi delle strutture sanitarie pubbliche è concentrata presso pochi operatori, in prevalenza esteri. Infatti, le imprese italiane tendono ad operare soprattutto nell’offerta di coperture al personale sanitario.

Il personale sanitario assicurato ammonta a circa 300.000 soggetti.

Il premio medio pagato da un medico ammonta a 906 euro, contro 189 euro pagati dal personale sanitario non medico.
Nel periodo 2010-2016 le imprese di assicurazione hanno raccolto 4,6 miliardi di euro di premi e corrisposto risarcimenti per 1,6 miliardi. Alla fine del 2016 risultano accantonati a riserva 3,2 miliardi di euro per futuri risarcimenti relativi alle denunce pervenute nel periodo.
Il rapporto sinistri a premi mostra che il costo per i sinistri è nel complesso superiore al valore dei premi incassati, ad eccezione dei rischi del personale sanitario.

Tra il 2012 e il 2015, infine, è aumentato da parte delle strutture sanitarie pubbliche il ricorso all’autoritenzione del rischio.

Si tratta della la facoltà di gestire internamente, in tutto o in parte, il rischio da responsabilità civile sanitaria. Se si sceglie questa opzione, sono costituiti fondi specificamente destinati a risarcire i pazienti che hanno subito errori sanitari, alimentati da accantonamenti annuali.
Nel 2015 gli accantonamenti totali sono ammontati a 468 milioni di euro (più del doppio dei 170 milioni del 2012). L’ammontare complessivo dei fondi di copertura, invece, è risultato pari a 1.185 milioni di euro (oltre il triplo rispetto ai 319 milioni del 2012).
 
 
 
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