La richiesta è stata avanzata da parte di Federico Gelli nell’ambito del ddl Lorenzin sul riordino delle professioni

Federico Gelli, responsabile sanità del Partito Democratico, ha presentato in Commissione Affari sociali alla Camera un emendamento al disegno di legge Lorenzin sul riordino degli Ordini professionali e le sperimentazioni cliniche con cui si chiede la modifica dei limiti risarcitori per l’azione di rivalsa previsti dalla legge sulla responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie entrata in vigore da alcune settimane.
L’emendamento, che era stato già presentato senza successo nei giorni scorsi nell’ambito dell’esame della manovrina, chiede che in relazione all’articolo 9 della legge n. 24/2017 vengano sostituite, al comma 5 e al comma 6, le parole “retribuzione lorda moltiplicata per il triplo” con “pari al triplo della retribuzione lorda”.
In base al principio di ragionevolezza, ha spiegato lo stesso Gelli, la norma deve essere interpretata “nel senso di non superiore al triplo”. Per il parlamentare del PD non si può pensare che il legislatore abbia voluto intendere che il reddito debba essere moltiplicato per il triplo; se così fosse, infatti, le compagnie assicuratrici, nell’azione di rivalsa da parte dell’azienda in caso di colpa grave degli operatori sanitari, potrebbero agire nei confronti di questi ultimi senza alcun limite.
Il terzo comma dell’emendamento, inoltre, chiede di unificare il Fondo di garanzia dei cittadini istituito all’articolo 14 della legge sulla responsabilità professionale per i danni derivati da responsabilità sanitaria, e quello istituito dalla legge Balduzzi per favorire l’accesso alla copertura assicurativa da parte dei professionisti in ambito sanitario che svolgano la propria attività in regime libero professionale. Le modalità di funzionamento del nuovo fondo unico è demandata ai successivi decreti attuativi della legge Gelli.

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