Presto nuove norme regoleranno la revisione auto, con l’introduzione di un certificato specifico voluto dalla Unione Europea. L’obiettivo è assicurare la regolarità dei mezzi in circolazione.

Novità in arrivo per quanto riguarda la revisione della auto. Dal 20 maggio, tutti i controlli saranno armonizzati a livello europeo, grazie anche all’ausilio di un certificato ad hoc.

Lo scopo dichiarato è quello di garantire la regolarità dei controlli per assicurarsi che i mezzi in circolazione siano in buono stato, evitando così incidenti.

Ma vediamo insieme tutte le novità sulla revisione della auto.

La prima riguarda proprio l’introduzione del certificato di revisione. Tale iniziativa è stata fortemente voluta dall’Unione Europea.

Il certificato sarà rilasciato dai centri e dalle officine autorizzati a seguito del controllo tecnico del veicolo. Il documento è un attestato in forma cartacea, messo a disposizione dell’intestatario dell’auto e conterà diversi dati.

In primis, numero e la targa del telaio. Poi il luogo e la data del controllo, la lettura del contachilometri, la categoria del veicolo. Inoltre, eventuali carenze individuate, il livello di gravità e il risultato del controllo tecnico. Infine, conterrà il nome dell’organismo che lo ha effettuato e la data prevista per il successivo controllo.

Questo nuovo documento è obbligatorio dopo l’entrata in vigore del dm 214/2017.

Quest’utimo è stato introdotto a seguito del recepimento della Direttiva europea 2014/45.

Essa afferma quanto segue: “ciascuno Stato membro provvede affinché i veicoli immatricolati nel suo territorio siano sottoposti a un controllo periodico” da parte di centri autorizzati”.

Il documento rigurdante la revisione della auto sarà rilasciato dalle autorità competenti che hanno effettuato un controllo tecnico e conterrà una valutazione del veicolo.

I dati contenuti al suo interno verranno poi trasmessi al ministero Infrastrutture e Trasporti.

Laddove si tratti di un veicolo già immatricolato in un altro Stato membro dell’Ue e nel caso di re-immatricolazione, il certificato di revisione rilasciato da tale Stato sarà riconosciuto anche in Italia. Ma, si precisa, a patto che si tenga conto della frequenza dei controlli in Italia.

Il certificato di revisione sarà ancora valido in caso di trasferimento di proprietà del veicolo relativamente al quale è stato rilasciato un valido attestato di controllo tecnico periodico.

Ma a chi spetterà la revisione della auto?

A effettuarla saranno gli “ispettori ministeriali” o, nel caso di centri di controllo privati, “ispettori autorizzati che soddisfano i requisiti minimi di competenza e formazione”.

A tal proposito, si ricorda che dal 20 maggio le regole saranno più severe per il personale. Questo, infatti, dovrà “possedere un livello elevato di capacità e di competenze”, acquisito tramite “una formazione iniziale e corsi periodici di aggiornamento o un esame appropriato”.

Ma non finisce qui, perché vi saranno ulteriori verifiche ministeriali che riguarderanno l’omologazione delle apparecchiature usate per i controlli.

Verifiche saranno poi realizzate anche sulla preparazione del personale.

Inoltre, ci sarà un organismo di supervisione a vigilare sui centri di controllo.

Quello che invece non cambierà, saranno gli intervalli per la revisione.

Questi sono stabiliti dall’articolo 80 del Codice della strada. In base alle norme, il primo controllo andrà fatto dopo 4 anni dalla prima immatricolazione e, di seguito, ogni 24 mesi. Quanto alle sanzioni, chi circola senza revisione può andare incontro ad una multa che va da 168 a 674 euro. Cifre che potranno raddoppiare in caso di recidiva.

 

 

 

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