Fnomceo, Fofi e Fnovi chiedono un incontro urgente al ministro Lorenzin per ridiscutere della riforma degli Ordini sanitari

Le rappresentanze professionali Fnomceo, Fofi e Fnovi  sono compatte nel criticare la riforma degli Ordini sanitari approvata dalla Camera. Questo è emerso dalla nota congiunta che hanno diffuso in merito.
Tutte le rappresentanze, che contano oltre mezzo milione di iscritti, confermano infatti il giudizio negativo sul testo della riforma e chiedono un incontro col ministro Lorenzin.

Nel comunicato congiunto emanato da Fnomceo, Fofi e Fnovi, questi chiedono un intervento rapido in merito.

“I comitati Centrali di Fnomceo, Fofi e Fnovi – si legge nella nota – riuniti sabato 11 novembre a Roma, presso la sede della FNOMCeO, dopo un’attenta analisi del testo che la Camera dei Deputati ha approvato – AC 3868, recante “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della Salute” – rilevano, con particolare riguardo all’art. 4, relativo alla riforma degli Ordini, come le disposizioni introdotte dalla Camera dei Deputati abbiano stravolto il testo già approvato dal Senato”.
Secondo le tre rappresentanze, la discussione ha fatto sì che emergessero numerose contraddizioni riguardo alla riforma degli Ordini sanitari.
A loro avviso, infatti, il testo attuale non può rappresentare lo strumento idoneo al rinnovamento delle professioni già ordinate. E, oltre a questo, nemmeno alla configurazione in Ordini di professioni sanitarie non ancora ordinate.
Un impianto normativo che per le rappresentanze “interviene su specifici punti del testo del 1946 senza proporre per gli Ordini un ruolo che sia effettivamente nuovo e moderno”.
Tuttavia, Fnomceo, Fofi e Fnovi ribadiscono la piena consapevolezza “che le professioni della Salute e l’organizzazione del lavoro sono profondamente mutate”. Insomma, un cambiamento è necessario.

Ma questo non ha impedito di esprimere una “netta contrarietà” nei confronti della riforma degli Ordini sanitari proposta.

“Nel testo licenziato – prosegue la nota congiunta – che incide negativamente sull’autonomia ordinistica, sembra prevalere la necessità di introdurre elementi innovativi sotto il profilo amministrativo e formale”. Il tutto senza entrare nel merito dei problemi reali delle professioni e del difficile equilibrio dei rapporti tra rappresentatività professionale e crescita delle competenze istituzionali.
Soprattutto, non si affrontano questioni quali i rapporti e il coordinamento con l’Autorità Giudiziaria nell’ambito disciplinare”.
Infine, le rappresentanze segnalano come il Codice Deontologico, posto a tutela dei cittadini, una volta approvato dal Consiglio Nazionale possa successivamente non essere recepito da alcuni Ordini provinciali.
Ciò andrebbe a minare, a loro avviso, l’uniformità dei comportamenti deontologici.
Per tutte queste ragioni, FNOMCeO, FOFI e FNOVI hanno costituito un Comitato di coordinamento permanente. Questo sarà aperto a tutte le professioni sanitarie.
E, come primo atto, chiedono un incontro urgente con il Ministro della Salute per ridefinire al più presto il testo della riforma.
 
 
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