Al centro dell’appuntamento la Determina n. 458/2016 emanata dall’Agenzia del Farmaco con cui, secondo il Sindacato, circa 1500 medicinali diventerebbero a carico degli assistiti 

L’allarme era stato lanciato dalla Fimmg nei mesi scorsi dopo l’emanazione da parte dell’Agenzia del Farmaco della Determina Aifa n. 458/2016, dal titolo ‘Equivalenza terapeutica fra medicinali contenenti differenti principi attivi’; un provvedimento che, sia pur attualmente sospeso, ove applicato metterebbe a rischio, secondo la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, la rimborsabilità di circa 1.500 medicinali, in maggior parte prodotti innovativi e per malati cronici, a dispensazione ospedaliera, distribuzione diretta o ‘per conto’, ossia acquistati a prezzi scontati dalle Asl e distribuiti poi in farmacia. In tutto si tratterebbe di circa 2.700 specialità, oltre la metà delle quali rischia di diventare a carico degli assistiti per via delle aste tra farmaci ‘terapeuticamente equivalenti’, cui la Determina da il via libera e che lascerebbero nella sfera della rimborsabilità solo i prodotti che batteranno i prezzi più bassi, escludendo tutti gli altri appartenenti al 4° livello di classificazione Atc, ovvero farmaci con la stessa indicazione terapeutica ma con principi attivi anche diversi.

“Tra il farmaco che avrà battuto il prezzo più basso e quelli che verranno invece esclusi dalla rimborsabilità sembra non ci siano differenze – mette in guardia il segretario generale della Fimmg, Giacomo Milillo – , invece il danno per gli assistiti ci sarà eccome. Premesso che questa delle gare per equivalenza terapeutica sarebbe un’anomalia tutta italiana nel panorama europeo – spiega il segretario – non si può dire che ai farmaci è sufficiente appartenere alla medesima classe Atc per avere la medesima efficacia sul singolo paziente, che risponde in modo diverso già se ingerisce la stessa molecola in bustine anziché in pillole, figuriamoci se poi il principio attivo è proprio diverso”.

La Determina n. 458 è stata sospesa fino al 27 agosto da una nuova determina della stessa Aifa, ma la preoccupazione della Fimmg resta alta visto il pressing delle Regioni; per tale motivo, a fine maggio,  Milillo aveva dichiarato di voler incontrare il presidente dell’Aifa Mario Melazzini per richiederne il ritiro in toto.

Oggi arriva la notizia che la richiesta di incontro è stata accettata e l’appuntamento è fissato per il 30 giugno; un segnale importante di apertura al confronto, sottolinea il sindacato, che servirà ad illustrare i gravi problemi etici e professionali che i medici si troverebbero ad affrontare in caso di applicazione della Determina. “L’incontro, afferma Milillo, sarà inoltre l’occasione per sollecitare l’avvio della sperimentazione che avrebbe dovuto consentire a 2.400 medici di famiglia di prescrivere i medicinali sottoposti a piano terapeutico, che costringono oggi 10 milioni di malati cronici e gravi a una corsa ad ostacoli per ottenere la prescrizione, con tanto di pagamento del super-ticket da 50 euro per la visita dello specialista, unico autorizzato al momento a prescrivere. Inerzie – conclude il segretario – che stanno creando gravi disagi agli assistiti e che limitano l’autonomia prescrittiva del medico”.

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