Pubblicata la lista di agenti patogeni a rischio epidemico, ovvero potenzialmente in grado di provocare un’emergenza sanitaria pubblica

Febbre emorragica della Crimea-Congo (Cchf); Malattia del virus Ebola e malattia del virus Marburg; Febbre di Lassa; Sindrome respiratoria del Medio Oriente coronavirus (MERS-CoV) e sindrome respiratoria acuta grave (SARS); Malattie di Nipah e henipaviral; Rift Valley fever (RVF); Zika; Malattia X. Sono queste le malattie individuate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che rappresentano il maggiore rischio epidemico per la Salute pubblica. E’ su tali malattie, pertanto, che occorre concentrare l’attività di ricerca e sviluppo per trovare delle contromisure che attualmente mancano o non sono sufficienti.

Il Progetto messo a punto dall’OMS per l’individuazione di tali malattie mira esplicitamente a consentire una preparazione il più possibile trasversale di R&S che sia rilevante anche per una “malattia X” sconosciuta. Questa, sottolinea l’OMS, rappresenta la consapevolezza che una grave epidemia internazionale potrebbe essere causata da un agente patogeno attualmente sconosciuto a causare malattie umane.

L’elenco, precisa l’Organizzazione non è esaustivo, “né indica le cause più probabili della prossima epidemia”.

Un numero di malattie aggiuntive sono state discusse e prese in considerazione per l’inclusione nell’elenco prioritario. Tra queste: febbri emorragiche arenavirali diverse dalla febbre di Lassa; Chikungunya; malattie coronavirali altamente patogene diverse dalla MERS e dalla SARS; emergenti enterovirus non polio (compresi EV71, D68); e grave febbre con sindrome da trombocitopenia (SFTS). Queste malattie pongono importanti rischi per la salute pubblica e sono necessarie ulteriori ricerche e sviluppi, tra cui la sorveglianza e la diagnostica.

Diverse malattie, invece, sono risultate al di fuori dello scopo attuale del progetto: dengue, febbre gialla, HIV/AIDS, tubercolosi, malaria, influenza che causa gravi malattie umane, vaiolo, colera, leishmaniosi, virus del Nilo occidentale e peste. Queste malattie tuttavia, precisa l’Oms “continuano a porre gravi problemi di salute pubblica”. Sono necessarie, quindi, ulteriori ricerche. In particolare, gli esperti hanno riconosciuto la necessità di migliorare la diagnostica e i vaccini per la peste polmonare e il supporto aggiuntivo per terapie più efficaci contro la leishmaniosi.

 

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