La legge di bilancio 2018 ha introdotto delle modifiche relativamente alla scheda carburante per imprese e professionisti. Ecco cosa cambierà

Addio alla scheda carburante a partire dal 1° luglio 2018. È questa una delle novità introdotte dalla legge di Bilancio 2018 (l. n. 205/2017) nell’ambito delle modifiche della disciplina dei rifornimenti di carburante per imprese e professionisti.

Infatti, oltre all’obbligo della fattura elettronica per tutti i rifornimenti di carburante per imprese e partite Iva a partire dal 1° luglio 2018, la legge di bilancio stabilisce anche altro.

E, nello specifico, l’abbandono della cosiddetta scheda carburante.

Questa veniva usata sinora da imprese e professionisti per attestare gli acquisti effettuati presso i distributori potendo detrarre fiscalmente i costi dal reddito.

I commi 922 e 923 della legge di Bilancio, infatti, spingono all’uso della moneta elettronica. Ciò sia a fini di tracciabilità delle operazioni che per ottenere la deducibilità delle spese per carburante per autotrazione.

Pertanto, al fine di ottenere la deducibilità del costo e la detraibilità dell’IVA, sarà necessario provare l’avvenuta effettuazione dell’operazione mediante pagamento con carte di credito, carte di debito (bancomat) o carte prepagate.

Non è tutto. La legge stabilisce espressamente l’abbandono della disciplina della scheda carburante, abrogando l’art. 2 della legge 21 febbraio 1977, n. 31.

Si potrà dire addio al documento con cui, fino ad oggi, imprese e professionisti attestavano gli acquisti di carburante per autotrazione effettuati presso i distributori stradali, a fini di detrazione Iva e deduzione fiscale.

Le spese di rifornimento potranno comunque essere saldate in contanti. Tuttavia, sarà esclusa in tal caso la possibilità di dedurre l’IVA sul costo di benzina e gasolio da autotrazione.

Pertanto, dal 1° luglio 2018, solo il pagamento tramite strumenti elettronici e documentato con la fattura elettronica emessa dal benzinaio, consentirà al titolare IVA di contabilizzare fiscalmente le spese carburante. E, naturalmente, dedurle dal proprio reddito.

In ogni caso, c’è chi ha già evidenziato alcune criticità.

Si pensi, ad esempio, all’onere del benzinaio di dover, anche per una sola operazione, ogni volta emettere fatture elettroniche al cliente dotato di partita IVA. È il caso dichi viaggia su auto aziendali o per lavoro.

Si attendono, pertanto, ulteriori indicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero delle Finanze. In particolare, affinché chiariscano alcuni punti sull’applicazione e sulle modalità operative delle nuove disposizioni.

 

 

 

 

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