Nuovo episodio in Veneto, dopo quello del sindaco di Resana. I dati dell’Eurispes parlano chiaro: profilassi in calo. Troppa disinformazione

Un medico di Treviso è stato segnalato all’Ordine dopo che più volte si era pubblicamente dichiarato contro le profilassi previste durante l’infanzia. Il medico, che in passato avrebbe anche sconsigliato alcune famiglie dal vaccinare i propri bambini, si sarebbe espresso negativamente in merito alla profilassi per antidifterica-tetanica, l’antipolio, l’antiepatite B che è obbligatoria.

Ora, i vertici della categoria dovranno valutare la gravità della situazione stabilendo una eventuale sanzione disciplinare (che potrà consistere in un semplice richiamo o nella sospensione della professione per un tempo che varia da uno a sei mesi).

Ma la storia fa discutere soprattutto perché arriva a pochi giorni da un altro episodio che già aveva sollevato un polverone mediatico: a Resana il sindaco Loris Mazzorato avrebbe spedito ai neo-genitori una lettera in cui li inviterebbe a riflettere bene prima di immunizzare il proprio bambino. Allegato alla lettera, un vero e proprio dossier anti-vaccini; materiale che verrebbe consegnato direttamente ai genitori anche quando si recano in Comune.

Queste due storie sono emblematiche di una situazione molto più articolata e diffusa su tutto il territorio nazionale, come evidenziato dal Rapporto Italia 2016, realizzato da Eurispes, che evidenzia il calo nelle vaccinazioni: ci sono regioni (come nella Provincia Autonoma di Bolzano o nella Valle D’Aosta) dove il decremento è più evidente. Ma, in generale, alcune regioni del Sud Italia, Campania, Calabria e Sicilia, insieme alle Marche, mostrano una generalizzata disaffezione nei confronti dell’intero programma vaccinale.

I dati mettono in evidenza come la causa principale del calo delle vaccinazioni nella Penisola sia da attribuirsi alla disinformazione veicolata soprattutto dal web che contribuisce in maniera sensibile alla diffusione di falsa percezione e falsa informazione.

Secondo il report, infatti, l’80% dei genitori naviga sulla Rete e il 70% usa le informazioni per prendere decisioni circa la propria salute. Di questa percentuale, il 16% sfrutta Internet per trovare indicazioni sulle vaccinazioni.

Ma è il rapporto stesso a sottolineare come la validità delle notizie ricavate dalla rete – soprattutto quando si tratta di salute – è poco attendibile o non autorevole.

Per approfondire:

Vaccinazioni. Delfino: «Dannosi gli atteggiamenti individualistici»

Vaccinazioni. In calo per morbillo, parotite e rosolia

Oltre 350 mila bambini senza vaccini negli ultimi cinque anni

 

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui