Se il provvedimento del Miur non dovesse uscire entro fine aprile, l’Associazione annuncia azioni di protesta a ogni apparizione pubblica del Ministro dell’Istruzione

“Nonostante i continui solleciti, in più occasioni inviati presso i ministeri competenti, nonostante gli interpelli senza risposta, il risultato è ancora una volta il caos e l’incertezza”. Così Anaao Giovani in relazione all’emanazione del bando valido per l’accesso alle scuole di specializzazione di area medica, il cui termine è previsto per il 30 aprile ma di cui, come già sottolineato nei giorni scorsi dal Segretariato italiano dei giovani medici, ancora non si ha alcuna notizia.
“Ignoriamo i reali motivi di questa cronica e intollerabile lentezza ministeriale”, fanno sapere dall’Associazione, sottolineando come “il MIUR, invece di essere l’esempio per eccellenza per milioni di giovani italiani, appare il modello da non imitare, simbolo di un apparato statale macchinoso, antico, inefficiente, pressoché statico, in un mondo che si è evoluto e che gira a mille all’ora”.
I Giovani medici dell’Anaao evidenziano come non sia pervenuta nessuna risposta alla loro lettera aperta di un mese fa, con la quale si chiedeva un tavolo tecnico sulle problematiche della formazione post-lauream per valutare le modalità di accesso alle specializzazioni; nessuna risposta ricevuta nemmeno sugli standard formativi, né tantomeno nessun accenno al ruolo effettivo degli ospedali nella formazione medica e agli standard formativi. “Ci pare di essere tornati al Medioevo – afferma il Sindacato – dove tutto veniva deciso e imposto dall’alto, senza un confronto con gli attori ultimi del ‘dramma’ in scena tutti i giorni negli ospedali italiani: gli specializzandi”.
Sono circa 15000 i giovani medici che attendono di sapere il loro destino, ben consci che solo uno su due riuscirà ad accedere alla formazione post-lauream per la cronica carenza di posti di specializzazione a disposizione. Anaao Giovani non nasconde la propria irritazione di fronte a questa situazione di stallo e al silenzio ministeriale, “che assume connotati di superbia e arroganza nei confronti dei giovani medici, vere vittime ‘cornute e mazziate’”.
Se il bando non dovesse uscire entro la fine di aprile, l’Associazione annuncia che non starà a guardare ma si farà promotrice di azioni di protesta a ogni apparizione pubblica del Ministro dell’Istruzione, “per ricordarle che i giovani medici non possono aspettare, tutti gli anni, i tempi biblici del MIUR”.

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