Il concorso di ammissione alle specializzazioni per l’a.a. 2016/2017 slitta a ottobre con procedure più snelle e un’unica graduatoria nazionale

Il MIUR, ha annunciato il via del nuovo sistema di accreditamento delle Scuole di specializzazione in Medicina e le nuove modalità di svolgimento del concorso per l’accesso ai corsi. Le nuove regole di accreditamento delle strutture sanitarie utilizzabili per la formazione delle specializzande e degli specializzandi, che si stanno concordando con il Ministero della Salute, prevedono parametri più rigorosi ed efficaci e sono richieste da tempo dal mondo universitario e dagli altri interlocutori coinvolti. Con il nuovo concorso si punta, poi, a dare una risposta alle sollecitazioni arrivate, tra gli altri, dalle associazioni delle specializzande e degli specializzandi, dalla Conferenza dei Rettori, dall’Osservatorio per le Scuole di Specializzazione, dal Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.
La selezione sarà più ‘snella’ e semplificata, particolare attenzione sarà posta alle questioni logistiche con una minore frammentazione delle sedi d’esame che saranno accorpate per area geografica. “Abbiamo voluto procedere con le nuove regole – spiega la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli – per garantire che le nuove specializzande e i nuovi specializzandi siano inseriti in percorsi accreditati secondo criteri di sempre maggiore qualità e trasparenza e affinché la prossima selezione risponda di più alle attese delle nostre laureate e dei nostri laureati. Il nuovo regolamento con le modalità di accesso alle scuole recepirà le osservazioni emerse dagli incontri avuti con le associazioni rappresentative dei medici in formazione”.
Fra le novità principali a cui sta lavorando il Ministero per la semplificazione delle modalità di ammissione alle Scuole, figura una graduatoria ‘unica’ nazionale che sostituisce le 50 distinte graduatorie attuali; nuovi contenuti per la prova; un minor peso del punteggio per i titoli; miglioramento della logistica attraverso aggregazione territoriale delle sedi per area geografica.
La scelta di procedere con le nuove regole rende necessaria una diversa programmazione dei tempi del bando di concorso che annualmente è pubblicato entro la fine di aprile. Le Università, in base al nuovo cronoprogramma, saranno chiamate a caricare i dati necessari per l’accreditamento delle loro Scuole entro la fine del mese di maggio. Saranno valutati standard, requisiti e indicatori di performance delle strutture. A seguito dell’accreditamento delle Scuole sarà pubblicato il bando per l’accesso ai corsi, tra la fine di luglio e la prima settimana di agosto. Il concorso si terrà in ottobre: servono infatti 60 giorni tra l’emanazione del bando e le prove.
Il rinvio dell’emanazione del bando del concorso di ammissione alle specializzazioni per l’a.a. 2016/2017 è stato accolto positivamente dai Giovani medici dell’Anaao, i quali, pur stigmatizzando l’ennesimo ritardo, apprezzano l’apertura del MIUR alle proprie proposte di miglioramento del concorso nazionale, pur attendendo di valutare la portata dei cambiamenti prima di esprimere un giudizio definitivo, vista la permanenza di “diverse criticità che dovranno essere affrontate efficacemente dal MIUR e dal Ministero della Salute”.
“Con questo ritardo – sottolinea l’Anaao Giovani – il numero dei candidati aumenterà ulteriormente, raggiungendo la cifra ‘mostruosa’ di circa 17.000 unità per una stima attuale di soli 7.700 posti disponibili, tra contratti specialistici e borse di medicina generale, con 9300 giovani medici, ovvero quasi 2 su 3, tagliati fuori da qualsiasi possibilità di formazione post-lauream. Nelle scuole di specializzazione più ambite, dove il numero dei partecipanti sarà maggiore, tale rapporto è destinato ad essere ancora più alto”.
Non è del tutto sventato però, secondo i giovani medici, il pericolo di un salto completo dell’attuale anno accademico 2016/2017, che porterebbe a risparmio nelle casse statali circa 700 milioni di euro che si aggiungerebbe al piccolo tesoretto dei contratti persi/non assegnati (circa 15 milioni di euro per anno accademico). “Il MIUR ci dimostri che sbagliamo, raddoppiando fin da ora finanziamento e numero di contratti e borse di studio, per ridurre drasticamente il famigerato ‘imbuto formativo’, che l’anno scorso contava già oltre 7000 giovani medici! Mentre specialità come medicina d’emergenza, pediatria, medicina interna, chirurgia e cardiologia, più di altre, già oggi hanno un fabbisogno non compensato dai posti a disposizione!”
L’Associazione fa sapere, infine, di ritenere indispensabile la convocazione di un tavolo tecnico con i rappresentanti delle istituzioni, per affrontare insieme le diverse criticità, presenti ormai da troppo tempo, promuovere le necessarie innovazioni, rendere più meritocratico ed efficace il percorso di formazione medica senza lasciare indietro migliaia di giovani. “Se il rinvio del concorso servirà davvero ad apportare miglioramenti organizzativi e strutturali associati ad un congruo incremento del numero dei contratti, ben venga! Qualora al conseguente slittamento delle date concorsuali non dovesse seguire una tangibile modifica, sarebbe stata persa l’ennesima occasione per mettere l’Italia al passo con i tempi, degna di far parte dell’Europa Unita! Per una volta, almeno una sola volta, stupiteci!”
 

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