Il Ministro Grillo, rispondendo a un’interrogazione parlamentare, ha spiegato i motivi della scelta di non attribuire agli esercenti le professioni sanitarie lo status di pubblico ufficiale

No al riconoscimento dello status di pubblico ufficiale per gli operatori sanitari. Il Ministro della Salute, Giulia Grillo, lo ha chiarito rispondendo a un’ interrogazione parlamentare presentata alla Camera dalla vicepresidente della Commissione Affari Sociali Michela Rostan.

Grillo ha ribadito quanto già previsto dal ddl governativo presentato per far fronte alle aggressioni al personale medico e paramedico. In particolare, la soluzione prospettata da Palazzo Chigi, è rappresentata dall’introduzione di una specifica circostanza aggravante a carico di chi commette un reato, con violenza o minaccia, in danno degli esercenti le professioni sanitarie.

“L’opportunità di attribuire la qualifica di pubblico ufficiale agli esercenti le professioni sanitarie è stata oggetto di profonde riflessioni”, ha spiegato Grillo.

Queste “hanno portato ad una conclusione diversa sotto il profilo giuridico, ma parimenti efficace nella sostanza”. Il personale medico e sanitario si sarebbe visto addossare anche un insieme di oneri ed incombenze, non coerenti, o comunque esorbitanti rispetto al proprio ruolo.

La soluzione scelta, invece, consentirà, secondo Grillo, “di evitare ingiustificate asimmetrie con altre professioni liberali, alcune delle quali parimenti meritevoli di una particolare tutela penale”. Inoltre, permetterà “di tutelare tutti i professionisti sanitari, e non solo quelli operanti nell’ambito pubblicistico”.

“Non mi sfugge – ha aggiunto il Ministro della Salute – che tale misura non potrà ritenersi sufficiente, da sola, a contenere questo preoccupante fenomeno. Ma proprio per questo motivo confido che sia dato il giusto rilievo alle altre iniziative che il Governo sta adottando al riguardo”. Queste, ricorda Grillo, contemplano, l’istituzione di uno specifico Osservatorio cui è attribuito il compito di monitorare il fenomeno. Ciò “affinché siano proposte ulteriori misure preventive a tutela dei professionisti sanitari”.

Grillo ha poi sottolineato l’ulteriore scelta del Governo – contenuta nel decreto legge in materia di sicurezza pubblica di prossima emanazione – di estendere l’applicabilità del c.d. ‘daspo urbano’ anche alle strutture sanitarie”.

 

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