Il professionista praticava prezzi molto concorrenziali ma esercitava in uno studio abusivo, privo delle necessarie autorizzazioni e ignoto al fisco

I finanzieri del Comando provinciale di Napoli hanno posto sotto sequestro uno studio abusivo privo delle prescritte autorizzazioni previste dalla legge per il settore odontoiatrico.

L’intervento si inserisce nell’ambito dei servizi di prevenzione generale e controllo economico del territorio, con particolare attenzione alla tutela della salute pubblica e all’abusivismo commerciale.

L’attività investigativa delle Fiamme Gialle, più specificamente, ha portato alla scoperta a Portici di un’attività sconosciuta al fisco, ma non agli abituali clienti. Questi, inconsapevoli delle carenze autorizzative, si affidavano alle cure del professionista, in virtù anche dei prezzi fortemente concorrenziali praticati.

Al termine dell’attività ispettiva sono stati posti sotto sequestro tre locali: due adibiti a gabinetto odontoiatrico con relativa attrezzatura chirurgica, arredi, farmaci di vario tipo, strumentazione odontotecnica per piccole lavorazioni e/o riparazioni di protesi dentarie; il terzo dedicato invece alla sterilizzazione degli strumenti chirurgici.

L’operazione è stata eseguita congiuntamente al personale dell’Asl Napoli 1 Centro, che ha attestato l’assenza delle autorizzazioni sanitarie.

Il responsabile dello studio è stato segnalato all’autorità giudiziaria per l’esercizio dell’attività odontoiatrica in assenza delle autorizzazioni previste dalla normativa di settore. Sono inoltre in corso accertamenti allo scopo di ricostruire compiutamente gli elementi positivi di reddito sottratti al fisco.

Nelle scorse settimane, con riferimento al settore odontoiatrico, casi di abusivismo sanitario sono stati scoperti anche in Calabria, Sicilia e Lazio. In provincia di Cosenza il Sindaco di un paese della costa tirrenica ha disposto la chiusura di uno studio dentistico attivato senza autorizzazione amministrativa.

Nel trapanese, i militari del NAS di Palermo hanno dato esecuzione ad un provvedimento di chiusura immediata di un poliambulatorio;  durante una precedente ispezione, infatti, avevano accertato l’erogazione di prestazioni sanitarie afferenti branche specialistiche, anche chirurgiche, non autorizzate.

Infine, la Direzione Regionale Salute e Politiche sociali del Lazio ha emesso un provvedimento di chiusura nei confronti di un ambulatorio odontoiatrico della capitale. Il provvedimento amministrativo scaturisce da una precedente attività ispettiva effettuata dal NAS di Roma, che aveva segnalato che la struttura era priva del previsto titolo autorizzativo.

 

 

Leggi anche:

ESERCIZIO ABUSIVO DELLA PROFESSIONE: COSA CAMBIA CON LA LEGGE LORENZIN

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui