I risultati dell’aggiornamento dello studio Sentieri indicano che nel Sin del capoluogo pugliese sono risultate superiori al numero di casi attesi le malformazioni congenite del sistema nervoso e degli arti

Nell’arco di 14 anni, dal 2002 al 2015, nel Sin – Sito di interesse nazionale – di Taranto sono nati 600 bambini malformati. Il tutto “con una prevalenza superiore all’atteso calcolato su base regionale”. Inoltre, si sono registrati più di 40 tumori in età pediatrica e nel primo anno di vita. E’ quanto emerge dall’aggiornamento dello studio Sentieri. Le anticipazioni della ricerca sono contenute nel Rapporto di Valutazione del Danno Sanitario per lo stabilimento ArcelorMittal di Taranto, pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente.

Nel documento si precisa che “sono risultate superiori al numero di casi attesi le malformazioni congenite del sistema nervoso e degli arti. L’eccesso del 24% osservato per le malformazioni congenite dell’apparato urinario è invece ai limiti della significatività statistica”.

“I cittadini di Taranto non devono più sentirsi soli o, peggio ancora, abbandonati” ha affermato la titolare del dicastero della Salute Giulia Grillo. “Con questo governo – spiega – i ministeri della Salute, dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e il ministro del Sud stanno lavorando insieme con l’obiettivo di fare chiarezza, aggiornando tutti i dati in nostro possesso e mettendoli, finalmente, a sistema”.

Il ministro precisa che i dati epidemiologici del V Studio Sentieri riguardano il periodo 2006-2013.

 “I ministeri della Salute e dell’Ambiente, inoltre, stanno lavorando – conclude – per arrivare al 24 giugno con le modifiche al decreto sulla valutazione del danno ambientale alla salute con elementi di elevata valutazione predittiva. I due ministeri altresì stanno accelerando le procedure di bonifica. Con la Regione Puglia e l’ASL di Taranto sono stati sbloccati investimenti per acquisizione di tecnologia diagnostica e terapeutica delle patologie oncologiche”.

I risultati dell’aggiornamento dello studio Sentieri indicano che nel Sin di Taranto “la mortalità generale e quella relativa ai grandi gruppi è, in entrambi i generi, in eccesso rispetto a quanto si osserva nel riferimento ad eccezione della mortalità per malattie dell’apparato urinario”.

Inoltre, “nella popolazione residente (uomini e donne) risulta aumentato anche il rischio di decesso per le patologie considerate a priori come associate all’esposizione industriale specifica del sito in particolare per il tumore del polmone, mesotelioma della pleura e per le malattie dell’apparato respiratorio, in particolare per le malattie respiratorie acute tra gli uomini e quelle croniche tra le donne”.

Lo studio Sentieri, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, riguarda complessivamente 45 siti.

L’analisi di mortalità e ospedalizzazione è aggiornata al 2013, Per 22 siti, serviti da Registri Tumori, l’incidenza oncologica è relativa a coperture temporali che vanno dal 2006 al 2013, con variazioni sito per sito.

Nel Sin di Taranto, relativamente all’età pediatrico-adolescenziale-giovanile, “il quadro della mortalità generale è sostanzialmente in linea o in difetto rispetto all’atteso nelle diverse classi di età considerate, ma l’elevata incertezza delle stime non consente di delineare un chiaro profilo di mortalità”. Dallo studio si rileva che “sono stati registrati 173 casi di tumori maligni nel complesso delle età considerate (0-29 anni), dei quali 39 in età pediatrica e 5 nel primo anno di vita.

Leggi anche:

DIOSSINE E PCB, A TARANTO LIVELLI PIÙ ELEVATI CHE IN PROVINCIA

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui