Abolito nel 2013, il tacito rinnovo per le assicurazioni potrebbe essere ripristinato dal Parlamento provocando polemiche tra i consumatori

Torna il tacito rinnovo per le assicurazioni, e la notizia, come previsto, ha suscitato fiumi di polemiche tra i consumatori. L’emendamento – approvato alla commissione attività produttive della Camera dei Deputati –abolisce il divieto al tacito rinnovo per le assicurazioni riguardanti danni e rischi accessori per la Rc Auto.
Per molti questo sarebbe un regalo agli assicuratori e una grande penalizzazione per i consumatori, anche perché la norma è stata inserita nel cosiddetto ddl Concorrenza che – se non vi saranno cambi di rotta – sarà approvato entro l’estate.
Chiunque possieda un’automobile avrà notato come, negli ultimi 4 anni, dal 2012 al 2016,i premi medi dell’assicurazione si siano ridotti di circa 80 euro, pari al 18,3% sul totale. Una riduzione che non solo prosegue, ma è destinata a crescere, e che si deve a una norma inserita nel Decreto Sviluppo bis del 13 dicembre 2012 dal governo Monti. La quale norma ha abolito le clausole di tacito rinnovo del contratto di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile per veicoli a motore e natanti.
Questo significa che, fino a fine 2012, chiunque volesse cambiare assicurazione era tenuto a inviare una raccomandata di disdetta entro 15 giorni dalla scadenza della polizza. Essendo però in pochi quelli che esercitavano il recesso per tempo, accadeva di frequente che ci si trovasse a pagare premi molto alti perché ci si accorgeva a termini ormai scaduti di dover cambiare assicurazione.
È bene ricordare che tale regola sull’abolizione del tacito rinnovo delle assicurazioni valeva solo per le assicurazioni cosiddette “tradizionali”, quelle cioè stipulate con le agenzie e gli agenti e gli uffici sul territorio. Per le assicurazioni telematiche e telefoniche, invece, il tacito rinnovo non era mai esistito, facendo sì che ogni loro cliente ritornasse sul mercato (obbligando dunque le compagnie a fare offerte competitive). Queste circostanze hanno così creato due mercati paralleli, quello delle assicurazioni tradizionali da un lato (a prezzi molto alti) e l’altro, quello delle assicurazioni online, dotato di prezzi assai più convenienti.
La norma che aboliva il tacito rinnovo per le assicurazioni andava a favore dei consumatori, sebbene contro le compagnie assicurative tradizionali, che si sono dette penalizzate. A beneficiarne, inoltre, erano le assicurazioni online.
Interessante notare come, l’emendamento che sancirebbe il ritorno del tacito rinnovo per le assicurazioni è stato promosso da Laura Puppato, esponente del PD con un passato da imprenditrice nel ramo assicurativo tradizionale.
La senatrice PD ha comunque motivato, in una lettera al quotidiano online “Linkiesta”, la sua posizione sull’emendamento, sostenendo innanzitutto che la norma che cancella i contratti annuali con tacito rinnovo “ha certo degli estimatori, ma non sono i cittadini”.
Non solo. Secondo Puppato “l’abolizione del tacito rinnovo nelle assicurazioni rami danni non obbligatorie sarebbe stato un regalo alle grandi case assicuratrici e un danno per i cittadini” in quanto, sempre secondo la senatrice, i contratti assicurativi privati non sono una tassa o un’estorsione e, sottolinea, nel settore rami danni (il quale vede coperture volontarie e non obbligatorie), “il cittadino o l’azienda valutano sul mercato la copertura più idonea alle proprie necessità, oppure stipulano questa garanzia presso la compagnia e/o l’agenzia che ritengono di propria fiducia”.
Puppato, nella sua lettera pubblica, si domanda quale siano i vantaggi per il cliente che stipula una polizza “con un contratto che è carta straccia, non più rinnovabile alle medesime condizioni, ma a condizioni peggiorate con franchigie, scoperti o aumenti di premio, solo perché per quel rischio assicurato ha avuto nel corso dell’anno un sinistro o, se si tratta di una malattia o di un infortunio, un aggravamento del rischio che lo rende più costoso o non assicurabile?”
Nella missiva, infine, la senatrice PD sgombera il campo da equivoci circa un eventuale tentativo, da parte sua, di difendere interessi occulti sostenendo che chi avanza questo tipo di dubbi “ha preso un granchio colossale, non conosce la mia storia né la mia forza deontologica che mi ha permesso di passare indenne da ogni crisi, in oltre 30 anni di nobile storia assicurativa e di rappresentanza”.
 
LEGGI ANCHE:
RC AUTO, TARIFFE PIÙ BASSE SE INSTALLI SCATOLA NERA

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui