Attraverso l’uso delle nanotecnologie, un gruppo di ricerca italiano ha sviluppato un test unico per le allergie in grado di fornire immediatamente i risultati

Un test unico per le allergie, creato grazie all’utilizzo delle nanotecnologie, è stato sviluppato da un team di ricerca guidato da Maria Antonietta Ciardiello dell’Istituto di bioscienze e biorisorse del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Ibbr-Cnr).
Il test unico per le allergie è stato denominato “Faber” e darà la possibilità di diagnosticare con un unico test la sensibilità a ben 244 allergeni.
“Faber è stato sviluppato grazie all’uso delle nanotecnologie – ha dichiarato Ciardiello – gli allergeni sono infatti accoppiati a piccolissimi supporti (nanobeads), utilizzando diversi tipi di legami chimici e ottimizzando la coniugazione delle proteine allergeniche con il supporto”.
Ciardiello ha poi illustrato il funzionamento del test unico per le allergie, il cui marchio (“Faber”) è stato recentemente registrato presso l’ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale. “Il dispositivo è costituito da un biochip sul quale sono immobilizzate 244 preparazioni allergeniche: 122 molecole e 122 estratti caratterizzati, provenienti da circa 150 differenti fonti allergeniche (alimenti, pollini, acari, epiteli, muffe, lattice, veleni di api e vespe, tessuti), che attraverso un unico test sierologico permettono di analizzare contemporaneamente la sensibilità a tutti gli allergeni“, ha spiegato Ciardiello.
Gli aspetti tecnici, clinici, diagnostici e professionali del test – frutto di un lavoro in collaborazione con i Centri associati di allergologia molecolare (Caam), l’Allergy Data Laboratories (Adl) e con il supporto dell’azienda austriaca MacroarrayDx – saranno presentati al meeting della European Academy of Allergology and Clinical Immunology che si terrà a Helsinki dal 17 al 21 giugno 2017.
Il Caam fornirà i risultati al paziente tramite la cartella clinica elettronica chiamata “InterAll” e attraverso il Caam Digital Reporting System (Cdrs). La ricercatrice del Cnr ha poi precisato che la documentazione e l’interpretazione dei risultati, a differenza di un normale referto cartaceo, si aggiorneranno costantemente sulla base dei nuovi dati scientifici estratti dalla banca dati degli allergeni – Allergome – creata da Adl. “Una versione professionale del software, – ha spiegato Ciardiello – chiamata “Cdrs pro” permette l’accesso agli specialisti, così da aggiornarli sulle novità del test, seguire tutorial e confrontarsi con casistiche reali. La documentazione del sito, accessibile da smartphone, tablet e pc, è disponibile in nove lingue, incluso il cinese“.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità l’allergia è “una patologia non trasmissibile fuori controllo”, che è cresciuta moltissimo negli ultimi dieci anni, colpendo quasi il 40% della popolazione mondiale. Influenzata dalla posizione geografica e dalle condizioni climatiche può, in alcune forme, essere causa di malattie croniche a rischio per la vita stessa dei soggetti allergici.
“Faber – ha concluso Ciardiello – rappresenta uno strumento diagnostico tecnologicamente avanzato e conta su un’ampia collezione di allergeni. Il test non necessita del digiuno preventivo da parte del paziente e non è influenzato dall’assunzione di farmaci, neanche di quelli prescritti per il trattamento dell’allergia. Necessita di 4 ore per l’esecuzione e la pubblicazione dei risultati è immediata“.
 
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