Riconosciuto alla paziente un danno biologico del 2-3%. La donna dovrà rifare 12 corone protesiche
Un dentista di Udine è stato condannato a liquidare una cifra pari a circa 35mila euro oltre alle spese di lite e legali (quasi altri 15mila euro) a una sua ex paziente, a titolo di risarcimento per il danno derivante da un trattamento svolto oltre dieci anni fa. Il sanitario non solo non avrebbe adottato le cure adeguate a risolvere il problema della cliente, ma le avrebbe fatto anche spendere molti soldi per una protesi che poi si rivelò inutile. L’uomo ha chiamato a sua volta in causa la propria assicurazione, che ora dovrà farsi carico della spesa.
Il fatto risale al 2006, quando la donna, allora 35enne, si rivolse al dentista per una malocclusione. Il medico, secondo quanto riportato dal Messaggero Veneto, optò per la limatura di tutti i denti dell’arcata superiore e per l’inserimento di una protesi fissa provvisoria. Il problema, tuttavia, non fu risolto e la cliente cessò di presentarsi intentando successivamente una causa nei confronti dell’odontoiatra.
Il Tribunale del capoluogo friulano ha ritenuto fondata la richiesta della signora, recependo le valutazioni del consulente tecnico, che ha calcolato il danno biologico permanente causatole in una percentuale pari al 2-3%. Alla donna è stata riconosciuta la liquidazione della somma necessaria per rifare 12 corone protesiche, per una spesa pari a11.400 euro, e i due rinnovi che dovrà affrontare data la giovane età.
Respinte le argomentazioni prodotte dall’avvocato della difesa, che aveva attribuito la causa dei danni alla preesistenza di una situazione compromessa e all’interruzione delle cure. Nella sentenza, infatti, il Giudice spiega che il dentista “accettò di svolgere l’incarico, conoscendo la situazione in cui versava e l’interruzione fu giustificata dal venir meno dell’imprescindibile rapporto di fiducia tra le parti”.
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