La Sidemast in occasione del congresso annuale rende noto che sono in aumento i casi di tumore della pelle tra gli anziani

In aumento nel nostro paese i casi di tumore della pelle. Lo confermano i dati divulgati da Piergiacomo Calzavara Pinton, presidente della Società Italiana di Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e di malattie Sessualmente Trasmesse (Sidemast), in occasione del Congresso nazionale in corso a Verona.

“Un dato importante. Le forme cancerose cutanee sono in aumento perché strettamente collegate all’aumento della percentuale di anziani nella popolazione generale”, sottolinea Pinton.

Incidenza trasversale

La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo. Le forme tumorali ne colpiscono la parte superficiale ossia l’epidermide. Questo strato è formato da diverse cellule i melanociti e i cheratinociti.

Esistono quindi diverse forme di tumore della pelle: melanomi che originano dai melanociti e tumori cutanei non melanomatosi.

Di quest’ultimo tipo distinguiamo tra i carcinomi spinocellulari che colpiscono le cellule squamose ossia i cheratinociti presenti nello strato più esterno dell’epidermide; carcinomi basocellulari che colpiscono invece le cellule basali ossia i cheratinociti dello strato più profondo.

Carcinomi spinocellulari e basocellulari rappresentano la quasi totalità (oltre il 99%) dei tumori della pelle non melanomatosi. 

Esistono anche altre rare tipologie di tumore cutaneo come per esempio il carcinoma a cellule di Merkel, il sarcoma di Kaposi e il linfoma cutaneo.

I melanomi, in particolare, colpiscono circa 15-20 persone su 100mila l’anno: rappresentano certamente la forma tumorale più frequente tra i giovani ma sono ormai molto comuni anche tra gli anziani.

I basaliomi interessano invece 100 persone su 100mila, per la maggior parte over 65, mentre sono tutti anziani i pazienti che soffrono di carcinoma squamocellulare invasivo, 30-40 persone su 100mila.

Infine: il 30% della popolazione ultra-cinquantenne ha forme di cheratosi attinica, lesioni della pelle considerate precursori del carcinoma squamocellulare.

Fattori di rischio del tumore della pelle

I diversi tipi di tumore della pelle (carcinomi basocellulari e spinocellulari) si sviluppano principalmente nelle parti del corpo più esposte al sole. Viso, orecchio, collo, spalle, dorso e cuoio capelluto.

È facile quindi immaginare che uno dei principali fattori di rischio sia l’esposizione ai raggi ultravioletti. Raggi UVA e UVB che non derivano solo dal sole ma anche da lettini e lampade solari.

L’aumento dei casi di tumore della pelle tra gli anziani si deve anche al fatto che i “nonni” di oggi sono i giovani degli anni 40-50 quando l’uso di schermi solari prima dell’esposizione al sole non era un elemento considerato.

La maggiore incidenza tra gli uomini rispetto alle donne si deve poi alla perdita dei capelli che espone la cute ai raggi solari diretti.

Altri fattori di rischio sono il contatto con l’arsenico e l’esposizione a radiazioni ionizzanti, alcune anomalie genetiche e un’insufficienza del sistema immunitario dovuta a precedenti terapie, a trapianti oppure all’AIDS.

Inoltre, il fumo e alcuni trattamenti per la psoriasi possono aumentare il rischio di sviluppare un carcinoma spinocellulare (soprattutto a livello delle labbra nei fumatori).

Prevenzione

La strategia di prevenzione per ridurre il rischio di carcinomi basocellulari e spinocellulari efficace – come riportato dall’Airc – consiste senza dubbio nel proteggersi dai raggi ultravioletti.

L’esposizione ai raggi solari andrebbe vitata nelle ore più calde 10-16. Quando ci si espone è bene indossare cappello e occhiali scuri e utilizzare una protezione solare adeguata per il proprio tipo di pelle. Essa va applicata più volte per garantire una copertura completa e continua.

Attenzione poi alle docce solari e simili, da utilizzare con estrema attenzione seguendo tutte le norme di sicurezza.

 

Barbara Zampini

 

 

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