Un medico del Pronto soccorso e un radiologo andranno a processo con l’accusa di aver omesso una diagnosi di tumore a un paziente di 73 anni

Due camici bianchi del presidio ospedaliero di Sarno, nel salernitano, sono stati rinviati a giudizio per un fatto risalente al 2015. Si tratta di un medico del Pronto soccorso e di un radiologo, entrambi accusati di lesioni colpose. Nello specifico avrebbero omesso la diagnosi di un tumore a un paziente di 73 anni della provincia di Napoli.
Il fatto è riportato dal Mattino. Secondo quanto ricostruito dall’inchiesta coordinata dalla Procura di Nocera Inferiore, l’uomo soffriva di disturbi legati alla memoria. In occasione di una visita, i medici finiti a giudizio avrebbero avuto a disposizione rilievi e dati relativi a una massa intrassiale di circa 5 centimetri di diametro.
I due professionisti, tuttavia, a fronte dello stato patologico preesistente del paziente, avrebbe omesso di effettuare un adeguato esame clinico. In particolare, non lo avrebbero indirizzato verso un opportuno e tempestivo intervento chirurgico.

Per questo, secondo l’ipotesi accusatoria, agirono con imprudenza, negligenza e imperizia.

Per fortuna il paziente, dopo le dimissioni, si rivolse a un’altra struttura, l’ospedale Moscati di Avellino. Qui gli fu prescritta la terapia del caso e finì in sala operatoria per la rimozione della massa tumorale.
I familiari hanno quindi deciso di sporgere denuncia nei confronti dei medici in servizio a Sarno.  A loro avviso, i sanitari avrebbero omesso di effettuare la corretta diagnosi. Con la loro condotta avrebbero prolungato i tempi di guarigione del 73enne.
Sarà ora la fase dibattimentale a stabilire se vi sia una effettiva responsabilità da parte dei camici bianchi.
 
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