Presentato il Rapporto Aiom sullo ‘Stato dell’oncologia in Italia 2017’. Nel nostro Paese si stimano circa 366mila nuovi casi nel 2016

Sarebbero 365.800, secondo le stime, i nuovi casi di tumore diagnosticati in Italia nel 2016, di cui 189.600 (il 54%) negli uomini e 176.200 (il 46%) nelle donne. Nel nostro Paese le nuove diagnosi sono in media circa mille al giorno. La forma tumorale più frequente, nel totale di uomini e donne, risulta quella del colon-retto, con circa 52mila nuove diagnosi stimate per il 2016 (29.500 uomini e 22.900 donne), seguito dal tumore della mammella con circa 50mila nuovi casi; seguono il tumore del polmone con oltre 41mila nuovi casi (27.800 uomini e 13.500 donne), della prostata con 35mila nuove diagnosi e della vescica con circa 26.600 nuovi casi (21.400 tra gli uomini e 5.200 tra le donne).
Sono alcuni dei dati più significativi emersi in occasione della presentazione al Senato del Rapporto Aiom (Associazione italiana Oncologia Medica) sullo ‘Stato dell’oncologia in Italia 2017’. Sebbene i tumori siano la seconda causa di morte (29% di tutti i decessi) dopo le malattie cardio-circolatorie (37%), il trend tuttavia, evidenzierebbe un calo della mortalità. I dati dell’Istat indicano nel nostro per il 2013 (ultimo anno disponibile) 176.217 decessi (98.833 fra gli uomini e 77.384 fra le donne) attribuibili a tumore, 1.134 in meno rispetto al 2012, tra gli oltre 600mila che si sono verificati in quell’anno. Si può affermare che, mediamente, ogni giorno oltre 485 persone muoiono in Italia a causa di un tumore.
I dati riguardanti le aree coperte dai Registri Tumori indicano come prima causa di morte oncologica nella popolazione il tumore del polmone (19%), che risulta essere anche la prima causa di morte fra gli uomini (26%), mentre fra le donne è il tumore della mammella la causa più frequente (17%), seguiti dai tumori del colon-retto (10% tra gli uomini e 12% tra le donne) e dal tumore della prostata tra gli uomini (8%) e dal tumore del polmone tra le donne (11%).
Una buona notizia sul fronte della sopravvivenza. L’Aiom fa sapere, infatti, che per tutti i tumori (esclusi i carcinomi della cute) il 55% degli uomini e il 63% delle donne non moriranno a causa del tumore nei cinque anni successivi alla diagnosi. La sopravvivenza è quindi migliorata nel corso degli anni e migliora, ma mano che ci si allontana dal momento della diagnosi. Oggi le due neoplasie più frequenti, il tumore della prostata negli uomini e quello della mammella nelle donne, presentano sopravvivenze a 5 anni che si avvicinano al 90%, con percentuali ancora più elevate per i tumori diagnosticati in stadio precoce.
Anche il confronto con i Paesi del nord Europa, dove solitamente si documentano i valori più elevati di sopravvivenza oncologica offre, nel confronto con l’Italia, informazioni incoraggianti rispetto all’efficacia globale nel nostro sistema sanitario nelle sue componenti preventive, diagnostiche e terapeutiche.

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