Dopo la decisione della Regione Veneto di concedere una moratoria fino al 2019 per i vaccini a scuola, il Ministero valuta l’ipotesi di impugnare
Il Ministero della Salute sta prendendo in considerazione l’ipotesi di impugnare il decreto della Regione Veneto sui vaccini a scuola.
La regione ha infatti deciso di concedere una moratoria fino al 2019.
Un mandato formale non è ancora stato dato all’Avvocatura dello Stato, ma è già stato avviato l’esame del dossier per impugnare la norma per i vaccini a scuola di fronte al Tar del Veneto.
L’esame della norma riguarda i contenuti della norma regionale stabilita dalla Regione Veneto e che concerne i vaccini a scuola.
In base alla decisione regionale, c’è tempo fino al 2019 in Veneto per presentare tutta la documentazione vaccinale per i bimbi da 0 a 6 anni.
Questo eviterebbe la decadenza dell’iscrizione dagli asili nido e infanzia.
Il Ministero però, intende impugnare la decisione. Come?
Facendo leva sul fatto che, sebbene la sanità sia una materia in gran parte di competenza sia delle Regioni che dello Stato, la salvaguardia della salute è invece una competenza statale.
Questo significa che non è possibile che ci siano regole diverse a seconda degli orientamenti regionali.
Il Veneto aveva infatti prorogato la scadenza al 2019 per presentare la documentazione di avvenuta vaccinazione dei bambini per l’iscrizione a nidi e scuole dell’infanzia.
Questo eviterebbe la decadenza dell’iscrizione stessa.
Il decreto è stato firmato dal direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan, mentre la Regione attende l’esito del ricorso alla Consulta.
La scadenza fissata dal governo per la presentazione della documentazione relativa alle vaccinazioni dei propri figli per l’iscrizione a scuola scade l’11 di settembre.
E mentre il Veneto opta per la moratoria, la Lombardia ha deciso per il dietrofront sulla delibera che prevedeva una deroga di 40 giorni per mettere in regola i bambini iscritti agli asili nido.
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