Un Disegno di legge sui vaccini alternativo al Decreto Lorenzin è stato presentato dalla senatrice Nerina Dirindin: sì alla prevenzione, no all’obbligatorietà

Nerina Dirindin, la senatrice di Articolo 1 Movimento Democratico e progressista, ha presentato come prima firmataria un disegno di legge sui vaccini alternativo al neo approvato Decreto Lorenzin.
La senatrice Dirindin non solo si definisce non contraria ai vaccini e dichiara di non voler essere confusa con gli antivaccinisti, ma dichiara anche che “le vaccinazioni sono uno degli interventi più efficaci e sicuri a disposizione della sanità pubblica per la prevenzione delle malattie infettive”.
Proprio per questo i vaccini “non devono diventare strumento per una battaglia ideologica basata su facili slogan, il dibattito sulle vaccinazioni va ricondotto nell’ambito di una discussione seria e serena entro i confini delle migliori evidenze scientifiche e del buon funzionamento della sanità pubblica”.
Si legge nel testo di legge che “non ci sono evidenze scientifiche che la sola obbligatorietà aiuti a aumentare la copertura vaccinale”, e anzi “c’è il timore che la grande confusione che il decreto che impone l’obbligo vaccinale sta scatenando e un approccio drastico possano radicalizzare i dubbiosi e i dissidenti”.
Il disegno di legge Dirindin, che in questi giorni è stato assegnato all’esame della Commissione igiene e sanità del Senato, contenente “Disposizioni in materia di malattie infettive prevenibili con vaccinazioni” (consulta il testo alla fine dell’articolo) è basato sulla prevenzione e l’informazione, e considera “la vaccinazione l’ultimo step di un percorso complesso e articolato e intervenendo con obblighi solo se effettivamente necessari, con strumenti proporzionati e utili rispetto agli obiettivi di prevenzione delle malattie infettive che tutti condividiamo”.
Il testo di legge sui vaccini “alternativo” è costituito da soltanto 8 articoli. Prevede un “Piano nazionale di prevenzione vaccinale (Pnpv)” che stabilisca “un unico calendario vaccinale su tutto il territorio, previa valutazione degli organi tecnico-scientifici del Servizio sanitario nazionale”; che i fondi stanziati con l’ultima legge di bilancio vengano utilizzati per la “realizzazione di tutte le attività di sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive e dei programmi vaccinali” e per “il rafforzamento dei servizi vaccinali delle Regioni al fine di assicurare la pianificazione e la realizzazione delle azioni necessarie, compresa la responsabilizzazione dei professionisti del Ssn per il perseguimento degli obiettivi”.
Vengono anche previsti la gratuità dei vaccini necessari per il raggiungimento degli scopi del piano e la realizzazione di programmi di informazione che promuovano un’adesione “volontaria e consapevole” ai vaccini, senza che vi sia una obbligatorietà; l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali; la nomina di un commissario ad acta da parte del Consiglio dei ministri; e, infine, che vengano previsti interventi di urgenza solo in presenza di “specifiche condizioni di rischio o di insufficienti coperture vaccinali”.
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