Proposto un emendamento al Ddl Antiviolenza che propone di applicare agli episodi di violenza contro gli operatori della sanità le stesse pene previste nell’ipotesi di lesioni personali cagionate a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive

Pene più severe per gli episodi di violenza contro gli operatori della sanità. E’ quanto prevede un emendamento al disegno di legge che introduce “disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie nell’ambito dell’esercizio delle loro funzioni”.

Il cosiddetto Ddl Antiviolenza prevede, all’articolo 2, un’integrazione dell’art. 61 del codice penale che disciplina le circostanze aggravanti nei confronti di chi commette reati con violenza o minacce in danno degli operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni.

In tali casi, l’emendamento presentato in Commissione sanità del Senato dal leghista Gianfranco Rufa propone l’applicazione  delle pene oggi previste per episodi di violenza contro i pubblici ufficiali in servizio durante le manifestazioni sportive.

A seconda della gravità della lesione provocata, dunque, si rischia la reclusione da un minimo di quattro a un massimo di sedici anni.

Più specificamente, la proposta prevede la modifica dell’articolo 583-quater del codice penale in materia di “Lesioni personali gravi o gravissime a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive”.

La norma, rivista nella nuova formulazione, dispone quindi che “nell’ipotesi di lesioni personali cagionate a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive, le lesioni gravi sono punite con la reclusione da quattro a dieci anni; le lesioni gravissime, con la reclusione da otto a sedici anni. La stessa pena si applica in caso di lesioni personali cagionate a personale esercente la professione sanitaria o a incaricati di pubblico servizio, nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni o del servizio presso strutture sanitarie pubbliche o private accreditate.

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