Presentati i dati del questionario FNOMCeO sulla violenza contro i medici

Il 50% degli intervistati ha subito, nell’ultimo anno, aggressioni verbali; il 4% è stato vittima di violenza fisica. E’ quanto emerge dall’analisi del questionario messo on line alcuni mesi fa dalla FNOMCeO, con l’obiettivo di avere numeri aggiornati e completi sul fenomeno della violenza contro i medici. Dati forti – sottolinea la Federazione – ma che ricalcano le estrapolazioni delle denunce all’Inail e i risultati di analoghe indagini condotte dai Sindacati medici.

Il fenomeno delle aggressioni ai danni dei camici bianchi sta diventando sempre più una vera emergenza di sanità pubblica. Tanto che il Governo ha presentato un Disegno di Legge per arginarlo. Il provvedimento, tuttavia, come gli altri in materia, è fermo in Parlamento.

Al questionario, proposto dall’Associazione Scientifica Nazionale Hospital & Clinical Risk Managers ed elaborato dal professor Alberto Firenze dell’Università di Palermo, hanno risposto più di 5000 professionisti sanitari. Per la maggior parte (il 73%) si tratta di medici (ospedalieri, del territorio, convenzionati, liberi professionisti, di strutture pubbliche e private). Ma hanno preso parte al sondaggio anche ostetrici (5%) infermieri (3%) odontoiatri (3%) e altri operatori. La maggioranza degli intervistati (il 56%) è di sesso femminile. Sono arrivate risposte da tutte le Regioni: in testa il Piemonte (circa il 21%), seguito dalla Lombardia (16%), dalla Puglia (12%) e dalla Toscana (9%).

Più del 56% di chi ha subito violenza ritiene che l’aggressione potesse essere prevista.

Il 78% degli intervistati, tuttavia, non sa se esistano o meno procedure aziendali per prevenire o gestire gli atti di violenza. Oltre il 38% degli operatori sanitari si sente poco o per nulla al sicuro e più del 46% è abbastanza o molto preoccupato di subire aggressioni.

“Uno dei dati a nostro avviso più allarmanti – spiega il presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli – è la rassegnazione che emerge dalle risposte dei nostri colleghi. Il 48% di chi ha subito un’aggressione verbale ritiene l’evento ‘abituale’, il 12% ‘inevitabile’, quasi come se facesse parte della routine o fosse da annoverare tra i normali rischi professionali. Le percentuali cambiano di poco in coloro che hanno subito violenza fisica: quasi il 16% ritiene l’evento ‘inevitabile’, il 42% lo considera ‘abituale’”.

“Questa percezione falsata e quasi rassegnata del fenomeno – aggiunge – porta con sé gravi effetti collaterali, come la mancata denuncia alle autorità, l’immobilismo dei decisori, ma anche il burnout dei professionisti, con esaurimento emotivo, perdita del senso del sé e demotivazione nello svolgimento della professione” continua. La FNOMCeO – cocnlude Anelli – non ci sta, e grida il suo ‘Basta!’ a ogni forma di violenza contro chi chiede soltanto di poter curare il prossimo in serenità e sicurezza”.

Alla presentazione dei risultati del questionario ha partecipato anche il Ministro della Salute Giulia Grillo. “Sul tema del ddl contro la violenza che affligge gli operatori sanitari – ha affermato –  ci auguriamo, sia io che il presidente Anelli, che il Senato il più velocemente possibile legiferi, dal momento che per un’emergenza un anno mi sembra un tempo esagerato, e poi sia approvata dalla Camera. Dal punto di vista politico non ho nessuna preclusione per cui mi va bene tutto il lavoro che farà il Parlamento. Quello che mi interessa è che gli operatori sanitari, i medici e gli infermieri vengano tutelati e non siano vittime del lavoro come oggi succede”. 

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