Il ragazzo ha patteggiato una pena (sospesa) di sei mesi. Era stato protagonista di un’aggressione a un medico del 118 accorso presso la sua abitazione per prestare soccorso alla madre

Sei mesi di reclusione con pena sospesa e non menzione. E’ la condanna inflitta a un 28enne di Lecce finito a giudizio con le accuse di violenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. Il giovane, nello specifico, si era reso protagonista di un’aggressione a un medico del 118.

Il fatto risale alla scorsa estate. Il dottore, in servizio su un’automedica dell’ospedale Vito Fazzi, aveva raggiunto un quartiere periferico del capoluogo salentino, dopo una chiamata per un codice giallo. Mentre si apprestava a fornire la cure del caso a una donna, il figlio gli avrebbe chiesto delle informazioni sullo stato di salute della paziente. Non ritenendo la risposta del camice bianco soddisfacente, il ragazzo lo avrebbe aggredito colpendolo con un pugno allo zigomo e alla mascella sinistra.

Il professionista, inoltre, a causa dei colpi ricevuti, avrebbe sbattuto la testa contro il vetro di una porta.

Impossibilitato a proseguire nel soccorso il medico, come riporta il Corriere salentino, era stato trasportato a sua volta in ospedale. I colleghi gli avevano riscontrato un edema della regione mascellare e dello zigomo oltre a un trauma facciale giudicato guaribile in una decina di giorni.

Nel frattempo, grazie alla testimonianza del dottore, le forze di polizia, sopraggiunte sul luogo dell’aggressione, avevano identificato il 28enne. Il giovane ha deciso poi di patteggiare, ottenendo così uno sconto di pena. Il Giudice per l’udienza preliminare ha infatti ritenuto di avallare l’accordo raggiunto tra il  pubblico ministero e l’avvocato della difesa. Il medico, nel corso del procedimento, si era costituito parte civile.

 

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