Per il Sindacato Medici Italiani le condizioni poste dall’Istituto danneggiano i medici fiscali, da anni in prima linea nei controlli contro l’ assenteismo

“Su lotta all’ assenteismo, stabilizzazione dei medici fiscali e nuovo sistema di controlli è tutto da rifare”. E’ quanto sostiene il Sindacato dei Medici Italiani-Smi che considera irricevibile la proposta di convenzione presentata dall’Inps nella riunione dello scorso 14 febbraio.

Lo Smi, presente con la responsabile del settore Piera Mattioli e il vice segretario generale, Mirella Triozzi, ha chiesto che fosse messo agli atti dall’ente un documento di protesta.  Alla luce di tale incontro la delegazione Smi, riunita a Roma, chiede una radicale riformulazione della bozza presentata.

Il Sindacato ricorda il ricorso straordinario pendente dinanzi al Presidente della Repubblica, in merito all’individuazione dei sindacati dei medici fiscali aventi diritto a firmare l’accordo.

“Chiarito chi può legittimamente sedersi al tavolo – sottolinea Piera Mattioli – allora la trattativa potrà proseguire sotto il profilo della trasparenza e della correttezza”.

In caso contrario la contrattazione vedrebbe presenti i sindacati della medicina generale  senza tutti i rappresentanti del settore della medicina fiscale.

“Non a caso – aggiunge – l’INPS ha gioco facile a imporre condizioni capestro e punitive che danneggiano quei medici che da anni sono in prima linea nei controlli dell’assenteismo. Altro che gli spot del presidente Boeri, così tutto si risolverà in un buco d’acqua che favorirà i furbetti, in controtendenza con lo stesso spirito della legge”.

Per lo Smi la giornata del 14 si è conclusa con un nulla di fatto. La posizione di INPS, secondo il Sindacato, sarebbe “arrogante e supponente”. Non tenderebbe infatti alla stipula di un ACN che sia di garanzia per i medici fiscali, contrastando con lo spirito della legge e dello stesso atto di indirizzo.

“Questa doveva essere l’occasione per la stabilizzazione del rapporto di lavoro dei medici fiscali – conclude Mattioli- ma siamo ben lontani dall’obiettivo”. Per lo SMI, con questa Convenzione si continuerebbe con lo sfruttamento di questi professionisti. Di qui la richiesta “anche agli altri sindacati di ritornare a un confronto aperto a una nuova proposta unitaria da presentare alla controparte.

 

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