La Cedu si è espressa sui casi in cui un avvocato senza morale svolga la professione forense senza possederne i requisiti etici

Etica ed esercizio della professione forense sono due concetti inscindibili. Ecco perché l’avvocato senza morale, secondo la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu), può essere radiato dall’albo qualora non dimostri di possedere più i requisiti etici che la professione forense richiede.
Secondo la Cedu, infatti, gli Stati membri hanno piena facoltà di rifiutare la permanenza nell’albo o l’iscrizione allo stesso dell’avvocato senza morale, almeno sino a quando il legale non riacquisti i rigidi requisiti etici a lui richiesti.
Insomma, l’avvocato senza morale rischia grosso e, come la stessa Cedu tiene a precisare, tale decisione non rappresenta un’interferenza arbitraria, sproporzionata e illecita nei confronti dell’articolo 8 della Convenzione, in quanto si agisce per la tutela dei cittadini.
Nel caso di specie la Cedu si è espressa in merito al ricorso presentato da due avvocati lituani – Jankauskas e Lekavicene – entrambi radiati dall’albo per aver tenuto dei comportamenti privi di moralità. Nel primo caso, l’avvocato aveva tenuto nascosta una grave condanna relativa alla sua precedente attività di poliziotto e, pertanto, era stato radiato dall’albo. Nel secondo, un praticante, a seguito della richiesta di cancellazione dal relativo registro, aveva continuato a svolgere abusivamente la professione, tanto da ricevere una condanna per esercizio abusivo della stessa e per falso. Per questa ragione aveva poi visto rigettata la sua domanda di iscrizione.
I due avvocati, però, si sono opposti alla decisione del Tribunale lituano, decidendo di fare ricorso alla Cedu e appellandosi all’articolo 8 della “Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”.
La Cedu, però, ha ricordato che l’accesso e l’esercizio della professione forense sono soggetti a degli standard molto elevati, che interessano sia la qualità degli avvocati che la loro moralità. Un avvocato senza moralità è dunque una figura incompatibile – per mancanza del requisito principale – con il ruolo che è chiamato a svolgere, ovvero la difesa dei diritti dei cittadini, la tutela delle libertà individuali e fondamentali e la difesa dello stato di diritto.
Ai professionisti del diritto l’ordinamento internazionale richiede un’alta moralità e una condotta adeguata, che li aiutino a perseguire al meglio i loro compiti e a proteggere lo spirito della legge e gli ideali di giustizia e legalità e che ispirino la fiducia dei clienti.
Ne consegue che, per l’avvocato senza morale, se ogni tipo di etica è andata perduta e anche a prescindere dalle sorti di una eventuale condanna penale, per la Cedu è giusto che gli Stati blocchino l’accesso o la permanenza nell’albo, almeno sino a che la stessa non sia recuperata.
 
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