L’Azienda ospedaliera fa sapere di aver fatto tutto il possibile per salvare la vita al bimbo di 10 mesi. Si attendono gli accertamenti medico legali

La Procura di Siena ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo sul decesso di un bimbo di 10 mesi, morto mercoledì scorso al policlinico Santa Maria alle Scotte. Il fascicolo al momento è contro ignoti. I magistrati hanno disposto il sequestro della cartella clinica e della salma per lo svolgimento dell’autopsia, in programma nella prossime ore.

Le indagini sono state avviate in seguito alla denuncia presentata dai genitori. “Comprendiamo la volontà del padre e della madre di cercare di dare una spiegazione a quanto accaduto” ha affermato il direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria, Valter Giovannini nel manifestare la massima vicinanza di tutto l’ospedale alla famiglia.

La stessa AOU ha ricostruito in una nota le fasi che hanno preceduto la morte del piccolo. Il bimbo sarebbe stato tempo in cura presso l’ospedale. Nel pomeriggio di domenica 26 maggio sarebbe giunto in pronto soccorso, accompagnato dai genitori, per problematiche gastrointestinali.

Dopo alcune ore di osservazione sotto controllo pediatrico e in seguito al miglioramento delle sue condizioni, il personale sanitario avrebbe optato per le dimissioni.

Ma nella tarda serata di lunedì 27 maggio, a causa del riacutizzarsi dei sintomi, la famiglia si sarebbe recata nuovamente in ospedale.

Come nel primo accesso, si legge nella nota del Policlinico – “il bimbo è stato preso in cura prontamente nell’ambito del percorso pediatrico”. La situazione clinica però “è purtroppo peggiorata nel corso delle ore successive e, nonostante le procedure di emergenza attivate, il bambino è deceduto”.

La struttura sottolinea quindi una tempestiva presa in carico del piccolo al fine di poter fornire tutto il supporto clinico assistenziale possibile. “Abbiamo fatto tutto il possibile in scienza e con amore per il bambino” afferma Giovannini . In particolare, il direttore sottolinea come il percorso sanitario sia stato subito studiato e valutato esprimendo ai genitori l’intenzione di richiedere un riscontro diagnostico. Inoltre sarebbe stato effettuato un audit a cui hanno partecipato oltre 40 professionisti.

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