Per le organizzazioni la visita del Ministro a Catania “sarebbe stata un passerella di propaganda”. La titolare del dicastero risponde: la propaganda la fa chi si lamenta e basta

“Come ministro vado a rendermi conto di persona delle condizioni degli ospedali non per propaganda ma perché è parte del mio lavoro”. Così il Ministro della Salute, Giulia Grillo, risponde alle accuse mossele da Cgil, Cisl e Uil e Ugl di Catania, attraverso la stampa siciliana. Lo fa postando sul proprio profilo Facebook un articolo del quotidiano online Cataniatoday  che riporta una nota congiunta delle sigle sindacali. In essa si sottolinea come  la visita del Ministro presso il capoluogo di provincia siciliano sia “equiparabile più ad una passeggiata di propaganda che ad un impegno istituzionale”.
“Ricordiamo al ministro Grillo – affermano le organizzazioni – che a Catania i pronto soccorso scoppiano sempre più di utenti, innescando una serie di conseguenze pericolose che vanno dall’ efficienza ed efficacia del servizio alla sicurezza stessa dei medici e degli operatori sanitari”.
“Mi dispiace – rispondeilMinistro – che alcuni vogliano sempre fare polemica invece di cercare soluzioni. Al ministero stiamo lavorando h24 per una nuova strategia sul sovraffollamento nei pronto soccorso, per elaborare misure che affrontino finalmente il dramma della carenza di personale nel Ssn, per sbloccare l’imbuto formativo per i medici neolaureati, per portare risorse per rimodernare gli ospedali. Per la Calabria stiamo preparando un decreto ad hoc per affrontare finalmente una situazione grave, incancrenita nei decenni. Questo è impegno e volontà”.

La propaganda la fa chi si lamenta e basta, evidenzia la titolare del dicastero della salute.

“I lavoratori della sanità di Catania (e non solo) – aggiunge – chiedano a chi li rappresenta dov’erano quando il sistema è stato portato al collasso. Il ministro della Salute è al fianco di chi lavora e con le istituzioni che si adoperano per trovare soluzioni e mantenere viva la sanità pubblica, non con chi attacca continuamente chi cerca di portare cambiamento. Qualcuno continua a perdere l’occasione di fare e pure di tacere. Sono disponibile al confronto e – conclude – aperta alle proposte di chi vuole costruire un dialogo per salvare il nostro Ssn che il mondo ci invidia.
 
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