Alle celebrazioni per i 40 anni del Servizio sanitario nazionale è intervenuto anche il Capo dello Stato, che ha parlato di pagina positiva che ci pone all’avanguardia della Comunità internazionale

“Non cederemo alla privatizzazione dei diritti fondamentali dei cittadini: universalismo, gratuità ed equità continueranno a essere la base del nostro sistema di cure”. E’ la rassicurazione del ministro della Salute, Giulia Grillo, in occasione delle celebrazioni per i 40 anni del Servizio sanitario nazionale.

“Questo Governo e questo ministero – ha affermato dal palco dell’Auditorium Biagio Alba – si sono impegnati ad apportare un cambiamento”. L’obiettivo è quello di “garantire un potenziamento e un ampliamento dei diritti di salute”. Per il Ministro, inoltre, occorre “rendere possibile un nuovo paradigma capace di favorire l’accessibilità al Ssn e migliorare la qualità e la sicurezza delle prestazioni”. Un accesso “che deve essere equo, tempestivo e non eccessivamente oneroso”.

“Il successo o l’insuccesso – ha proseguito Grillo – sarà determinato esclusivamente dalla capacità di individuare un nuovo modello e rimediare alle storture oggi presenti”. Il tutto “eliminando le dispersioni di denaro pubblico e soppesando attentamente quale sia la migliore qualità delle prestazioni per ogni livello di spesa”.

Al centro dell’evento, le testimonianze dei protagonisti del SSN. Tra questi un’infermiera, un medico, un volontario del 118, il Direttore del Dipartimento Salute Mentale ASL Trieste. E ancora, il rappresentante di un’Associazione Pazienti, un ricercatore e una studentessa specializzanda.

Al termine della manifestazione il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha voluto rivolgere un saluto ai presenti.

“Questi 40 anni di Servizio sanitario nazionale rappresentano una storia importante del nostro Paese – ha affermato il Capo dello Stato -. Una pagina ampiamente positiva che ci pone davvero all’avanguardia della Comunità internazionale” .

Per Mattarella il Paese deve mantenere e sempre più migliorare questa condizione. “E so bene – ha concluso – che questa condizione passa attraverso l’opera, l’impegno, la passione e la dedizione di coloro che fanno parte, a vero titolo e con varie funzioni, del Servizio Sanitario Nazionale”.

 

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