L’indagine sul presunto caso di malasanità ha coinvolto un oculista. Spetterà ora alla perizia medico legale accertare eventuali correlazioni tra l’intervento e la cecità dell’uomo.

Un semplice intervento oculistico si è trasformato in un dramma per un uomo rimasto cieco da un occhio dopo una operazione alle cataratte.

Quello che per ora è solo un presunto caso di malasanità, è diventato oggetto di un’indagine nei confronti di un medico oculista del Vito Fazzi di Lecce.

Ma ecco cosa è accaduto.

La vicenda

Il caso è riportato dal Corriere Salentino. Tutto è nato dopo la denuncia presentata da un 61enne di Lecce. Da tempo, l’uomo lamentava forti fastidi all’occhio destro.

In seguito a una visita da un oculista, gli era stato consigliato di operarsi per rimuovere le cataratte. Da lì ha deciso di sottoporsi al banale intervento recandosi nel reparto di oculistica del “Vito Fazzi”. Lì l’uomo è stato sottoposto a tutti gli esami per poi venire operato.

L’intervento – un’operazione di routine in day-hospital – è avvenuto il 28 ottobre scorso.

Purtroppo, però, le complicazioni sarebbero emerse subito dopo. L’uomo – rimasto poi cieco da un occhio – non appena dimesso ha iniziato ad avvertire dei dolori molto forti all’occhio destro.

Fastidi che, gradualmente, lo hanno condotto alla perdita della vista da un occhio: proprio quello operato.

Da qui la sua decisione di depositare una denuncia, accompagnata da una consulenza di parte che ha accertato un danno biologico del 50%.

Intanto, il paziente rimasto cieco da un occhio, intende fare chiarezza sull’accaduto.

In giornata è stato conferito incarico all’oculista Giorgio Specchia e al medico legale Chiara Candelli di effettuare una consulenza per accertare l’effettiva correlazione tra l’intervento e i danni denunciati dal paziente.

I due consulenti, nominati dalla Procura, avranno adesso 60 giorni di tempo per depositare gli esiti del proprio elaborato.

Il medico, difeso dagli avvocati Luigi Carrozzini e Roberto Rella, ha nominato a sua volta un proprio consulente mentre il legale della persona offesa, l’avvocato Fabio Vitale, si è riservato.

Toccherà ora agli accertamenti disposti dalla Procura stabilire se le lesioni riportate al bulbo oculare dal paziente si debbano effettivamente imputare all’intervento chirurgico di quasi nove mesi fa oppure no.

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