La procedura di circoncisione rituale a prezzo politico è una proposta nata dopo il caso di Henry, il neonato ghanese morto dopo un’operazione in casa

Era morto per una circoncisione rituale effettuata in casa il piccolo Henry, il neonato ghanese deceduto nel marzo dello scorso anno a Torino.
Dopo questo tragico episodio, la Regione Piemonte lancia l’intervento di circoncisione rituale a prezzo politico per evitare “fai da te”.

Il “pacchetto”, con visite prima e dopo l’operazione di circoncisione rituale, costerà 280 euro.

Quello che verrà realizzato sarà un vero “polo per circoncisioni rituali” all’ospedale Martini di via Tofane.
Un’iniziativa importante, nata per venire incontro alle esigenze dei tanti immigrati presenti in città.
In una nota, gli assessori a Immigrazione e pari opportunità Monica Cerutti e alla Sanità Antonio Saitta, hanno espresso la loro soddisfazione in merito all’iniziativa.
Un’opportunità per i cittadini di origine straniera che darà vita anche a un periodo di sperimentazione per monitorare il numero di interventi richiesti, quelli effettuati e il livello del servizio”, hanno dichiarato.
E per quanto riguarda i costi?
L’intero pacchetto di circoncisione rituale, comprensivo di esami e consulenze pre-operatorie, intervento e visita di controllo, è stato fissato a un “prezzo politico” di 280 euro.

Per procedere con le prenotazioni, bisognerà pagare un ticket iniziale di 26,70 euro e avere la richiesta impegnativa di un medico curante.

La richiesta per la circoncisione giunge soprattutto da pazienti di religione ebraica e islamica e prevede l’escissione parziale o totale del prepuzio.
La Regione Piemonte ha poi fissato a 8 anni l’età minima per effettuare l’intervento.
“Quella che viene offerta alle comunità di cittadini stranieri residenti a Torino – dichiara l’assessore Cerutti – è una possibilità anche preventiva, per evitare che si ripetano i fatti drammatici accaduti in passato”.
“Auspichiamo – ha concluso – che i rappresentanti delle comunità islamiche e di tutte quelle che prevedono questo rito possano far conoscere il percorso che il servizio sanitario regionale mette a disposizione. La tradizione della circoncisione rituale deve avvenire nel rispetto delle norme di sicurezza”.
 
 
 
 
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