Per il Ministro della Giustizia quella nella sanità è una delle forme più spregevoli della corruzione in quanto lucra sulla salute dei cittadini

“Ruberie e raggiri in un’azienda sanitaria su quattro. Danni per circa 6,4 miliardi di euro. Quella nella sanità è una delle forme più spregevoli della corruzione, perché lucra sulla salute dei cittadini”. Sono le parole veicolate su facebook dal Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. L’intervento arriva  dopo l’ultimo caso giudiziario che ha portato agli arresti domiciliari il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella.

A corredo del suo post Bonafede evidenzia i dati  di un’indagine sulla percezione della corruzione, realizzata da Censis, Ispe, Transparency International Italia, Censis e Ispe-Sanità e Rissc. In base a tale studio ammonterebbe al 37%  la percentuale delle aziende sanitarie in cui si sono verificati episodi di corruzione negli ultimi 5 anni.

“Si bara sulle spese per beni e servizi, sulla realizzazione delle opere e sulle assunzioni clientelari – prosegue Bonafede -. Si gonfiano le fatture per mense, lavanderie, riscaldamento e beni in genere. Inoltre, si acquistano senza gara dispositivi medici che non servono, come ha sottolineato anche il Tribunale dei diritti del Malato”.

Il Ministro riconosce che negli ultimi periodi tante strutture pubbliche hanno provato ad arginare il fenomeno.

In tal senso sono stati adottati codici di comportamento aggiuntivi a quelli per i dipendenti pubblici. Sono inoltre state introdotte regolamentazioni più stringenti e trasparenti delle procedure, oltre all’introduzione del whistleblowing. Tuttavia, “i piani anticorruzione sono spesso rimasti più degli adempimenti formali che sostanziali”. “Del resto – sottolinea Bonafede – i 110 miliardi circa di spesa pubblica sulla sanità fanno gola a molti”.

“Esiste una definizione in natura per queste persone: sciacalli”. Il Ministro quindi annuncia una legge anti-corruzione proposta dal MoVimento 5 Stelle che conterrà tutti gli strumenti per combattere questo fenomeno. “La corruzione è grave di per sé – conclude – toglie risorse ai servizi per i cittadini e comprime copiosamente gli investimenti, ma se questa avviene sulle spalle della nostra salute, impedendo magari a qualche cittadino di guarire e vivere bene, allora è ancora più grave e odiosa.

 

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