L’ultimo monitoraggio Anac segna un sensibile miglioramento sul tema della corruzione nella sanità; il livello raggiunto non è però ancora ottimale.

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) dichiara un sensibile miglioramento della corruzione nella sanità. Il dato emerge dall’analisi dei PTPC 2017-2019 rispetto al monitoraggio precedente.

Nel rapporto si evidenzia come in base alle indicazioni contenute nella parte speciale “Sanità” dell’Aggiornamento 2015 al PNA “gli enti mostrano un buon livello di adeguamento, seppur non ancora ottimale”.

La relazione annuale 2017 esamina diversi aspetti legati alla corruzione nella sanità. Attività di libero professionista e liste di attesa (75% nelle aziende ospedaliere e il 72% nelle aziende sanitarie).

Rapporti contrattuali con privati accreditati (presente nel 29% nelle aziende ospedaliere e nel 64% delle aziende sanitarie).

Farmaceutica, dispositivi e altre tecnologie: ricerca, sperimentazioni e sponsorizzazioni (71% nelle aziende ospedaliere e 74% delle aziende sanitarie).

Attività conseguenti al decesso in ambito intraospedaliero (45% delle aziende ospedaliere e 54% delle aziende sanitarie).

Il caso delle ASL dei capoluoghi di regione

Oggetto delle analisi anche le  ASL dei capoluoghi di regione. Delle aziende sanitarie locali si è analizzato innanzitutto la trasparenza.

L’Anac ha valutato soprattutto lo stato di pubblicazione dell’attestazione del Nucleo di valutazione ex delibera 236/2017.

Segue poi l’analisi dell’esistenza di eventuali criticità/rilievi formulati dal nucleo di valutazione per ciascun obbligo di pubblicazione oggetto di attestazione. Attenzione, poi, allo stato di pubblicazione dei documenti soggetti a sanzione pecuniaria. In particolare si è analizzata la pubblicazione del PTPC e degli emolumenti complessivi ex art. 14, co. 1-te.

Monitoraggio dei siti web delle Asl

Il 72% delle ASL monitorate – 23 aziende – ha pubblicato l’attestazione del nucleo di valutazione osservando le indicazioni fornite dall’Autorità.

Le aziende inadempienti, pari al 28% sono: Azienda Sanitaria Regionale del Molise; Azienda Unità Sanitaria Locale Toscana Centro; Azienda Sanitaria Locale Avezzano – Sulmona L’Aquila. E ancora: Napoli 2 Nord e Napoli 3 Sud; Azienda Sanitaria Provinciale 6; Azienda Sanitaria Locale Roma 2 ex B e C e Roma 4 F.

In questi casi, sono stati avviati procedimenti specificiai fini dell’eventuale attivazione di procedimenti sanzionatori.

I Nuclei di Valutazione hanno esaminato: performance, bilanci, beni immobili e gestione patrimonio, controlli e rilievi sull’amministrazione, pagamenti dell’amministrazione.

Dall’analisi emerge che il 35% delle Asl adempie pienamente agli obblighi oggetto di attestazione, nel restante 65% delle Asl monitorate l’adempimento risulta invece parziale perché si ha almeno una sotto-sezione carente.

Le sotto-sezioni che hanno evidenziato criticità riguardano nel 22% dei casi 3 obblighi di pubblicazione su 6 monitorati mentre per il 13% dei casi le carenze riguardano 4 obblighi di pubblicazione su 6.

Il maggior numero di criticità si trova nelle sotto-sezione che si riferiscono alle “performance” (in 12 casi sui 23 esaminati, pari al 52%) e ai “controlli e rilievi sull’amministrazione” (in 14 casi sui 23 esaminati, pari al 61%).

Gli obblighi specifici maggiormente carenti sull’amministrazione riguardano le informazioni sulla “distribuzione dei premi al personale” e sugli “atti dei nuclei di valutazione”, previsti rispettivamente dagli artt. 20 e 31 del d.lgs. 33/2013.

Esiste quindi una generale carenza nel corretto assolvimento degli obblighi di pubblicazione.

Barbara Zampini

 

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