Tra le novità del nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza rientrano i benefici penali agli imprenditori che si attivano nel segnalare la crisi per mitigare l’insolvenza

Il Consiglio dei Ministri, nell’ultima riunione, ha approvato in esame preliminare un decreto legislativo che introduce il nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza. Il provvedimento, in attuazione della legge n.155/2017, ha l’obiettivo di riformare in modo organico la disciplina delle procedure concorsuali. Due, nello specifico, le finalità. Da un lato consentire una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese. Dall’altro salvaguardare la capacità imprenditoriale di coloro che vanno incontro a un fallimento di impresa dovuto a particolari contingenze.

Il testo prevede, tra l’altro, la sostituzione del termine fallimento con l’espressione “liquidazione giudiziale” in conformità a quanto avviene in altri Paesi europei. Ciò – chiarisce una nota di Palazzo Chigi – per evitare il discredito sociale anche personale che anche storicamente si accompagna alla parola “fallito”.

Il decreto stabilisce poi che si dia priorità di trattazione alle proposte che comportino il superamento della crisi assicurando continuità aziendale. Inoltre, si uniforma e si semplifica la disciplina dei diversi riti speciali previsti dalle disposizioni in materia concorsuale. Prevista anche la riduzione della durata e dei costi delle procedure concorsuali.

Tra le principali novità rientrano i benefici penali concessi agli imprenditori che si attivano nel segnalare la crisi per mitigare l’insolvenza e risolvere la situazione. Ciò sia in caso di bancarotta semplice che fraudolenta.

L’art. 324 del decreto indica i casi in cui non si applicano le disposizioni relative ai reati di bancarotta.

Tra questi figurano, ad esempio, i pagamenti e le operazioni compiuti in esecuzione di un concordato preventivo o di un accordo di ristrutturazione dei debiti. Dunque, l’imprenditore beneficia di una causa di non punibilità se presenta tempestivamente istanza per accedere alle procedure per scongiurare la crisi e se il danno è di speciale tenuità.

Il Decreto, infine, istituisce presso il Ministero della giustizia un albo dei soggetti destinati a svolgere su incarico del tribunale funzioni di gestione o di controllo nell’ambito di procedure concorsuali. Il tutto con l’indicazione dei requisiti di professionalità esperienza e indipendenza necessari all’iscrizione.

 

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