La Aio chiede di innalzare la detrazione fiscale per le cure dentali, passando dal 19 al 60% per promuovere la prevenzione

La Associazione Italiana Odontoiatri ha avanzato la proposta di innalzare la detrazione fiscale per le cure dentali, passando dal 19 al 60%.

Una iniziativa importante che potrebbe raccogliere consensi. Ma soprattutto, il plauso dei pazienti.

Secondo Aio, è importante promuovere l’innalzamento della detrazione fiscale per le cure dentali dall’attuale 19 al 60% degli importi pagati dai pazienti.

“Per migliorare la qualità delle cure e promuovere la prevenzione delle malattie, da sempre target programmatici di Aio – aggiunge poi il Presidente Fausto Fiorile – occorre valorizzare la professione odontoiatrica, coltivando armonia nei rapporti fra Ordine e Sindacati”.

Al contempo, Fiorile sottolinea la necessità di lanciare insieme messaggi comuni su argomenti ‘sensibili’.

“Sull’interpretazione delle nuove leggi in sanità – ammette – e sull’accesso alle cure, ad esempio, non è più il momento di cercare visibilità da soli, ma è tempo di proposte forti e condivise”.

Oltre alla richiesta dell’innalzamento della detrazione fiscale per le cure dentali, gli obiettivi indicati da Aio sono molti. Tra questi, spicca l’autonomia gestionale della componente odontoiatrica in Fnomceo.

In secondo luogo, si propone “un censimento dei 60 mila iscritti all’Albo (quanti sono attivi, quanti titolari di studio, quanti dipendenti o convenzionati con il Servizio sanitario, quanti soci di Srl o Stp)”

Si parla poi anche di un coordinamento delle risposte degli Ordini provinciali su temi diversi. Tra questi, la pubblicità ingannevole e i criteri per l’iscrizione delle Società tra professionisti negli elenchi speciali.

Tra le proposte di Aio figura anche una campagna di comunicazione agli iscritti sul codice deontologico.

Ma andranno condivise con gli Ordini pure le linee di dialogo con la politica su regolamentazione delle società. Lo stesso varrà per eventuali accordi con altre professioni su temi di comune interesse.

Un esempio? Il discorso riguardante l’equo compenso.

A tutela dei professionisti, secondo Aio, sindacati e Cao devono ideare e coordinare azioni comuni.

L’obiettivo è “regolamentare società commerciali e tra professionisti”. Ma anche “ottenere norme snelle sulle autorizzazioni degli studi, attualizzare i programmi formativi universitari e dar voce a tutte le rappresentanze della professione”.

Il tutto per “definire quelle linee guida di ‘buona condotta’ che, seguite, evitano la perseguibilità in base alla legge 24/2017 di riforma della Responsabilità sanitaria”.

 

 

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