Luigi Padeletti era accusato di omicidio colposo per il caso della diciottenne morta nel sonno. Il Tribunale: “il fatto non sussiste”

Il Tribunale di Firenze ha assolto l’ex primario di aritmologia di Careggi (ora a Milano), il professor Luigi Padeletti, “perché il fatto non sussiste”. Padeletti era accusato di omicidio colposo per il caso della diciottenne morta nel sonno il 24 ottobre 2014, Gaia Bendoni.
La giovane aveva un difetto congenito al cuore: era affetta da blocco atrio ventricolare completo. Gaia Bendoni era seguita da un cardiologo di Bibbiena che l’aveva indirizzata dal primario Pedeletti per valutare la necessità di un intervento per l’impianto di un pacemaker.
Il medico era arrivato alla conclusione che il pacemaker non fosse necessario. Secondo quanto appreso in tribunale, il 5 settembre 2011, durante l’ultima visita di controllo prima di un viaggio in Irlanda, Pedeletti avrebbe detto alla famiglia “Smettete di considerarla malata, è una ragazza in perfetta salute”. E, come riporta la Nazione, al fratello che chiedeva se con un difetto congenito come il suo, la bradicardia che rallentava il battito del cuore fin quasi a fermarlo, si potesse temere una morte nel sonno, il primario aveva risposto: “lo escludo”.
Da qui, la denuncia della famiglia e la richiesta del pm Andrea Cusani di una pena di tre anni di reclusione per omicidio colposo per il medico, in quanto con la sua decisione di non impiantare il pacemaker avrebbe violato le linee guida. Linee guida, peraltro, scritte proprio da Padeletti.
La perizia di parte, affidata dalla famiglia Bendoni al cardiologo aretino Roberto Perticucci e al professore padovano Gaetano Thiene, rilevava cinque dei sette sintomi che preludono alla morte cardiaca che, secondo l’accusa, dovrebbe bastarne una per imporre il pace-maker.
Dalle relazioni presentate dalle consulenze della difesa, invece, non sono emerse violazioni delle linee guida: Padeletti è infatti stato assolto “perché il fatto non sussiste”.
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