I beneficiari della Naspi che si recano all’estero, indipendentemente dal motivo, conservano il diritto a percepire l’indennizzo
I disoccupati che espatriano o soggiornano all’estero per la ricerca di un lavoro o per motivi diversi possono continuare a percepire l’indennità di disoccupazione.
Il chiarimento arriva dall’Inps, con la circolare n. 177 dello scorso 28 novembre.
La nota fa seguito al parere del Ministero del Lavoro sui casi di beneficiari di Naspi che espatriano o soggiornano in Paese comunitario o extracomunitario.
Il Ministero del Lavoro – si legge nella circolare – “ha inteso superare il sistema delle diverse conseguenze legate alle specifiche motivazioni che inducono il soggetto percettore di NASpI a recarsi al di fuori del territorio Italiano”.
Ciò a prescindere dalla durata, breve ovvero prolungata, della relativa assenza.
In base al nuovo orientamento, quindi, il soggetto beneficiario della Naspi, cittadino italiano o dell’UE o extracomunitario, potrà recarsi all’estero senza giustificarne le ragioni e continuando a percepire la prestazione.
Nei suoi confronti trova applicazione lo speciale regime di sicurezza sociale che permette l’esportabilità dell’indennità di disoccupazione, a carico dell’Italia.
Per la durata di tre mesi, peraltro, non è necessario attenersi alle regole di condizionalità previste per la generalità dei lavoratori.
Dal primo giorno del quarto mese, invece, anche i beneficiari di NASpI che si sono recati in altro paese dell’UE a alla ricerca di occupazione, conservano solo il diritto a percepire la prestazione.
Tali soggetti, infatti, tornano ad essere obbligati al rispetto dei meccanismi di condizionalità previsti dalla legislazione italiana.
L’eventuale violazione comporta l’applicazione delle conseguenti misure sanzionatorie. Queste consistono, a seconda dei casi, nella decurtazione della prestazione o nella decadenza dalla medesima e dallo stato di disoccupazione.
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