Alcuni siti web forniscono un servizio di divorzio congiunto online, ma molti tribunali reputano indispensabile l’assistenza dell’avvocato

Da qualche mese, in Gran Bretagna, è stata avviata una sperimentazione che consentirebbe il divorzio congiunto online.

Ma di cosa si tratta? Ebbene, alcuni siti web consentirebbero il divorzio congiunto online, un servizio che permette di sciogliere il proprio matrimonio nel giro di qualche giorno e senza dover neanche incontrare il coniuge, ma apponendo una semplice firma elettronica.

La novità è stata introdotta sulla scia di quanto fatto qualche anno fa in Danimarca e per ora interessa solo Nottingham, ma presto dovrebbe coinvolgere anche il resto del paese.

È vero, in Italia una procedura simile sembra ancora molto lontana, ma anche nel nostro paese la cessazione degli effetti giuridici del matrimonio ha iniziato a confrontarsi con l’informatizzazione.

Non sono pochi, infatti, i siti web che anche da noi – avvalendosi del supporto di legali di fiducia – offrono un servizio di divorzio congiunto online. Questo permette ai coniugi di ottenere un provvedimento di scioglimento del proprio matrimonio in maniera semplice ed economica.

Ai coniugi viene chiesto di inserire tramite degli appositi moduli le condizioni di divorzio concordate. Queste vengono poi verificate dagli avvocati e tradotte nelle forme richieste dai Tribunali.

Infine, l’atto viene poi consegnato online ai coniugi, e corredato delle istruzioni utili per presentare la domanda autonomamente in tribunale.

Per potersi avvalere del servizio di divorzio congiunto online è necessario che siano trascorsi i tempi richiesti dalla legge per divorziare . Vale a dire un anno dalla separazione giudiziale o sei mesi dalla separazione consensuale. Inoltre, occorre che il divorzio sia congiunto, e quindi le condizioni siano concordate e sottoscritte da entrambi i coniugi.

C’è poi un’ulteriore fondamentale condizione. Quella cioè che il tribunale competente accetti il divorzio senza l’assistenza dell’avvocato.

Gli uffici che ammettono tale possibilità in Italia, però, sono ancora pochissimi e, pertanto, le possibilità di avvalersi del servizio in tutta autonomia sono ancora molto limitate.

Insomma, prima che tutto sia informatizzato come in Inghilterra bisognerà ancora attendere.

 

 

 

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