Con la riforma del divorzio breve introdotta dalla legge 55/2015 sono cambiati tempi e procedure. Non occorre più aspettare 3 anni

Con la riforma del divorzio breve, introdotta grazie alla legge 55/2015, cambiano molte cose.
Non sarà infatti più necessario aspettare 3 anni per separarsi definitivamente.

Il tempo massimo per farlo, grazie al divorzio breve, è infatti un anno, ma può essere ridotto a 6 mesi se la separazione è consensuale.

È infatti dal momento della separazione che iniziano a decorrere i termini per il divorzio, anche se è possibile divorziare senza prima separarsi in alcuni casi.
Questi sono: la mancata consumazione del matrimonio; il verificarsi di determinate situazioni di carattere penale; oppure a seguito di annullamento o scioglimento del matrimonio celebrato all’estero e in caso di rettifica di attribuzione di sesso.
Per quanto riguarda la separazione, con questa si sospendono gli obblighi connessi al matrimonio e si concede alla coppia un tempo per capire se effettivamente è il caso di divorziare.
Durante la separazione cessano alcuni doveri.
Nello specifico, quello di fedeltà, di convivenza e di sostegno morale.
Resta immutato l’obbligo del sostegno materiale mediante assegno di mantenimento da parte del coniuge più “forte” – economicamente parlando – al coniuge più “debole”.

Per comprendere come funziona il divorzio breve è necessario chiarire come ci si può separare.

Esistono infatti due forme di separazione, quella giudiziale e quella consensuale.
La separazione giudiziale è quella cui si ricorre quando marito e moglie non trovano un accordo sui punti essenziali del distacco (ad esempio: divisione dei beni, mantenimento, collocazione dei figli). In tal caso, l’unica carta da seguire è presentare un ricorso al giudice.
In caso di separazione consensuale, invece, si procede di comune accordo.
Avviene quindi quando moglie e marito hanno trovato l’intesa su tutti gli aspetti del distacco. La separazione consensuale può essere effettuata in tre modi diversi: in Tribunale, in Comune o davanti ai rispettivi avvocati.

Ma, nel momento in cui si decide per il divorzio, come funziona quello breve?

Il divorzio cancella definitivamente tutti i legami tra i coniugi. Ciò significa che anche l’obbligo al mantenimento verrà meno.
Tuttavia, se uno dei due coniugi non è in grado di mantenersi da solo e non ha le condizioni di salute o di età per trovare un’altra occupazione, ha diritto all’assegno di divorzio.
Diverso da quello di mantenimento, l’assegno divorzile è volto a garantire la sola indipendenza economica.
Ci sono due modi per ottenere il divorzio.
È possibile divorziare a 6 mesi dalla separazione, se questa è stata consensuale o dopo un anno se questa è stata giudiziale.
Nel primo caso, il termine inizia a decorrere dalla udienza davanti al Presidente del tribunale o dalla firma dell’accordo in Comune o dalla firma dell’accordo con gli avvocati.
Nel secondo, il temine inizia a decorrere dalla data dell’udienza presidenziale preliminare, quella che fissa le condizioni di separazione in attesa della sentenza definitiva.
Come per la separazione, anche il divorzio può essere giudiziale o consensuale
Infine, il divorzio, esattamente come la separazione, può avvenire anche se a richiederlo è un solo coniuge.
In tal caso però sarà necessario intentare una causa.
 
 
 
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