E’ quanto prevede un emendamento al Dl Semplificazione. Saranno sufficienti quattro anni di esperienza presso i servizi di emergenza – urgenza in ospedale

Accesso ai concorsi in “medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza” anche senza possedere la specializzazione. A patto che si posseggano almeno quattro anni di esperienza, anche non continuativa, presso “i servizi di emergenza-urgenza” in ospedale. E’ la proposta contenuta in un emendamento al Dl Semplificazione, già stralciata dalla prima versione e ora riproposta con il placet del Ministero della Salute e delle Regioni. L’obiettivo è quello di sopperire alla carenza di medici nei Pronto soccorso  e “garantire la continuità nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza nell’ambito del sistema di emergenza-urgenza”.

L’esperienza degli operatori deve essere comprovata da contratti a tempo determinato, da contratti di collaborazione coordinata e continuativa o da altre forme di rapporto di lavoro flessibile. In alternativa, occorre un documentato numero di ore di attività equivalente ad almeno quattro anni di servizio del personale medico del Ssn a tempo pieno. Il requisito da diritto ad accedere alle procedure concorsuali indette dagli enti del Servizio sanitario nazionale fino al 31 dicembre 2019. Rimarrebbero invece esclusi, coloro che hanno maturato esperienze lavorative nel 118 o nell’emergenza territoriale.

Novità in vista anche per quanto concerne la formazione in Medicina generale.

“Fino al 31 dicembre 2021 i laureati in medicina e chirurgia abilitati all’esercizio professionale che siano stati incaricati, entro il 31 dicembre 2018 e per almeno 12 mesi anche non continuativi negli ultimi 10 anni, nell’ambito delle funzioni convenzionali previsti dall’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, previo superamento del concorso per l’ammissione al corso triennale di formazione specifica in medicina generale, accedono al corso di formazione specifica in medicina generale tramite graduatoria riservata, senza borsa di studio e nei limiti delle risorse stanziate”. La cifra messa a disposizione è pari a 2 milioni di euro.

Per coloro che risultino avere il maggior punteggio per anzianità di servizio maturata nello svolgimento dei suddetti incarichi convenzionali è previsto l’accesso in via prioritaria. Il punteggio sarà attribuito “sulla base dei criteri previsti dall’accordo collettivo nazionale vigente per il calcolo del punteggio di anzianità di servizio”.

 

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