“L’ennesimo episodio di aggressione a danno di lavoratori della sanità, questa volta a Palermo, conferma l’urgenza di una legge antiviolenza”

Lo ha scritto ieri la Ministra Giulia Grillo sulla propria pagina Facebook, dopo aver appreso la notizia,  riportata dal giornale La Sicilia, di una aggressione ai danni di un medico radiologo e di un tecnico di radiologia, nei locali di radiologia dell’Ospedale Villa Sofia di Palermo.

“Basta Far West, – ha aggiunto il Ministro della Salute –  le corsie e gli ambulatori sono patrimonio di tutti i cittadini così come chi vi opera ogni giorno. Chi sta bloccando il Paese e il lavoro del Parlamento si assume anche la responsabilità di fermare questa importante legge di civiltà”.

A denunciare l’episodio è stato Giuseppe Bonsignore, segretario aziendale del sindacato Cimo: «insulti e strattoni da un vero e proprio esercito di parenti inferociti di un paziente che stava per eseguire un esame».

“Insulti e strattoni”

L’uomo – da quanto si apprende dalle dichiarazioni di Bonsigore, riportate sul quotidiano Ansa – “era già stato accolto presso la struttura e il tecnico di radiologia in servizio stava compilando il questionario relativo alla sicurezza del paziente stesso, chiedendo alla moglie eventuali controindicazioni alla esecuzione dell’esame, potenzialmente molto pericolosi e quindi ineludibili”.

La procedura, di per sé rapida, sarebbe stata però, interrotta, allorché alcuni parenti del paziente qualificatisi come suoi figli, avrebbero cominciato ad inveire contro l’operatore sanitario, reputando una perdita di tempo la raccolta dei dati che stava eseguendo.

“Agli insulti  – ha aggiunto il segretario Cimo – sono seguiti gli spintoni, anche nei confronti del medico intervenuto per sedare gli animi, e successivamente lo sfondamento della porta in vetro di accesso alla sala di risonanza magnetica che è stata divelta per introdurre a forza e pericolosamente la barella in metallo”. Solo l’arrivo dei carabinieri, chiamati dal personale in servizio, è riuscito “a riportare la situazione quasi alla normalità e, come sempre accade in questi casi, gli autori dell’aggressione si sono dileguati”.

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