Aveva contraffatto la pergamena di laurea e l’iscrizione al Collegio Ipasvi la falsa infermiera smascherata da un controllo

Prestava servizio in una struttura privata accreditata della provincia pistoiese la falsa infermiera smascherata grazie un controllo del Collegio Ipasvi. La donna era riuscita a ottenere il lavoro dopo aver contraffatto non solo la pergamena di laurea, ma anche il certificato di iscrizione al Collegio Ipasvi.
Siamo di fronte a un fatto grave – ha dichiarato il presidente Ipasvi di Pistoia, David Nucci – non solo per la professione che subisce un forte danno di immagine, ma anche per l’organizzazione del lavoro che evidentemente lega questo reato alla perdita della possibilità di posti di lavoro per chi infermiere lo è davvero.”
Nel comunicato che è stato diffuso per commentare la notizia dell’allontanamento della falsa infermiera, si è voluto sottolineare non solo il danno per i pazienti, ma anche quello di immagine per la professione.
“La falsificazione da parte di una sedicente infermiera dell’iscrizione all’albo e dello stesso titolo di laurea al fine di per poter accedere operativamente ed indebitamente a una struttura privata accreditata – si legge – configura anche un grave rischio per i pazienti che degli infermieri hanno piena fiducia, perché credono nella loro professionalità e a loro si affidano per la tutela della salute e il soddisfacimento dei bisogni di cura”.
Sempre secondo il presidente del Collegio Ipasvi di Pistoia, tali aspetti vengono “messi in grave pericolo da chi non è pronto né dal punto di vista clinico e assistenziale, né da quello etico, morale e deontologico a dare la risposta che i veri infermieri danno quotidianamente grazie al loro lavoro, al loro studio e all’acquisizione di una professionalità riconosciuta non solo sul territorio nazionale, ma in modo indiscusso anche a livello internazionale”.
Il Presidente del Collegio di Pistoia, la cui firma è stata falsificata per produrre il falso certificato di iscrizione all’albo dalla falsa infermiera, si costituirà parte civile per il falso di cui è stato vittima.
Nel frattempo, il Collegio Ipasvi di Pistoia – dopo aver depositato presso i Carabinieri una circostanziata querela per falso – rende nota la volontà di costituirsi parte civile per il danno di immagine alla professione e per il danno provocato anche per aver sottratto proditoriamente un posto di lavoro a un vero infermiere che lo avrebbero ben meritato.
Il Collegio ha inoltre dato mandato all’Avvocato Claudio Del Rosso di difenderli in tutte le sedi opportune.
Nella nota diramata da Nucci si legge ancora che “abuso di professione, falsificazione di certificato di iscrizione a un ordine professionale e falsificazione della pergamena di laurea – su cui l’Ateneo Fiorentino valuterà i possibili passi da intraprendere – non sono reati che possono essere archiviati senza una durissima presa di posizione da parte di chi ha il compito e il dovere di difendere il reale operato delle istituzioni”.
Nel frattempo, la falsa infermiera è stata immediatamente allontanata come da prassi in certi casi, ma sono in molti a invocare provvedimenti più severi per casi di questo tipo.
 
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